Il workshop, che si è tenuto presso la sede della Fondazione Morra Greco si è focalizzato sull’intersezione tra arte e benessere all’interno dell’esperienza museale. I partecipanti – studenti, operatori museali e altri professionisti del settore – hanno avuto l’opportunità di sperimentare attivamente pratiche e strumenti educativi finalizzati a sviluppare un’esperienza artistica più coinvolgente e immersiva.
Cosa sono le pratiche sensibili?
Con “pratiche sensibili” si fa riferimento ad un approccio educativo che coinvolge attivamente il pubblico delle istituzioni culturali, incoraggiando un’interazione empatica e personale con le opere d’arte, che diventano un mezzo per esplorare le emozioni, stimolare la creatività e connettersi con gli altri – in altre parole, per favorire il benessere individuale e collettivo.
L’aspetto più affascinante del mio lavoro è prendermi cura dello spazio di relazione tra le persone e l’arte, condividendo esperienze e scambi intorno alle suggestioni degli artisti.
L’obiettivo è mettere al centro l’unicità di ciascuna persona, dando spazio alle percezioni individuali, per accogliere il personale punto di vista e far sentire ogni persona protagonista..
Nel suggestivo Palazzo Caracciolo di Avellino, sede della Fondazione, a contatto con le opere della mostra di Cezary Bodzianowski, ho presentato le “Pratiche Sensibili”.
Questo progetto mira a sperimentare attivamente le opportunità del welfare culturale, prendersi cura del benessere di ogni persona nell’esperienza culturale.
Sono molto contento della collaborazione con questa straordinaria istituzione culturale. La Fondazione Morra Greco è un luogo unico nel centro storico di Napoli, dedicato all’arte contemporanea e alle residenze artistiche, con un’attenzione speciale per i temi dell’educazione. Ogni anno, infatti, organizza l’EDI Global Forum, un appuntamento che riunisce i dipartimenti educativi dei musei del mondo, portando a Napoli numerosi addetti ai lavori per scambiare pratiche e relazioni.