Sentieri narrativi
Percorso immersivo e narrativo, Gibellina vecchia, 29 settembre 2024
Istruzioni per partecipare attivamente
Vivi questa esperienza senza aspettative o pregiudizi, preparati a sentire profondamente, metti in gioco la tua immaginazione.
Se l’esperienza ti suscita pensieri, idee o emozioni, sentiti libera di appuntare sul foglio bianco le parole più sintetiche per descriverle.
Vivi questa esperienza senza aspettative o pregiudizi, preparati a sentire profondamente, metti in gioco la tua immaginazione.
Se l’esperienza ti suscita pensieri, idee o emozioni, sentiti libera di appuntare sul foglio bianco le parole più sintetiche per descriverle.
"Sentieri narrativi": un percorso immersivo e sensoriale all'alba presso il Grande Cretto di Burri a Gibellina con Marco Peri e Giuseppe Maiorana.
A cura di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva.
In questa straordinaria cornice di arte ambientale, il silenzio, l'ambiente e la storia si intrecciano, offrendo un’opportunità unica di riflessione e connessione.
In uno dei luoghi più simbolici del terremoto della Valle del Belìce del 1968, dove arte e paesaggio si fondono, al sorgere del sole, faremo insieme una camminata su questa ferita di cemento che ricopre le cicatrici di una città scomparsa.
I partecipanti sono invitati a vivere l’esperienza senza aspettative o pregiudizi, lasciandosi andare per sentire profondamente e liberando la propria immaginazione.
Diario dell'esperienza:
Si è concluso all’alba il percorso immersivo e sensoriale “Sentieri Narrativi” al Cretto di Burri.
Non era semplice radunare un gruppo di persone in piena campagna, alle 6:00 di una domenica mattina. Eppure, l’esperienza ha attratto un gruppo variegato, con persone di diverse età e provenienze.
Insieme, abbiamo condiviso un cammino artistico unico, attraversando le suggestioni del Cretto con lentezza e consapevolezza.
Il percorso è iniziato con una meditazione collettiva, per radicarci nel nostro sentire ed entrare in risonanza con questo monumento straordinario di memoria e riflessione.
Abbiamo vissuto un’intensa esperienza estetica, stimolando i sensi, l’immaginazione e le memorie personali, cogliendo, nel silenzio evocativo del Cretto, tutte le sfumature di una vita assente, ma profondamente presente.
L'iniziativa a parte del progetto “Patrimonio in cammino” in occasioni delle Giornate europee del patrimonio, #GEP2024
Nel silenzio. Nel bianco.
Nel tempo. Nel buio e nella luce.
Nel cretto. Nella memoria.
Nelle ombre che danzano con il vento.
A cura di Belìce/EpiCentro della Memoria Viva.
In questa straordinaria cornice di arte ambientale, il silenzio, l'ambiente e la storia si intrecciano, offrendo un’opportunità unica di riflessione e connessione.
In uno dei luoghi più simbolici del terremoto della Valle del Belìce del 1968, dove arte e paesaggio si fondono, al sorgere del sole, faremo insieme una camminata su questa ferita di cemento che ricopre le cicatrici di una città scomparsa.
I partecipanti sono invitati a vivere l’esperienza senza aspettative o pregiudizi, lasciandosi andare per sentire profondamente e liberando la propria immaginazione.
Diario dell'esperienza:
Si è concluso all’alba il percorso immersivo e sensoriale “Sentieri Narrativi” al Cretto di Burri.
Non era semplice radunare un gruppo di persone in piena campagna, alle 6:00 di una domenica mattina. Eppure, l’esperienza ha attratto un gruppo variegato, con persone di diverse età e provenienze.
Insieme, abbiamo condiviso un cammino artistico unico, attraversando le suggestioni del Cretto con lentezza e consapevolezza.
Il percorso è iniziato con una meditazione collettiva, per radicarci nel nostro sentire ed entrare in risonanza con questo monumento straordinario di memoria e riflessione.
Abbiamo vissuto un’intensa esperienza estetica, stimolando i sensi, l’immaginazione e le memorie personali, cogliendo, nel silenzio evocativo del Cretto, tutte le sfumature di una vita assente, ma profondamente presente.
L'iniziativa a parte del progetto “Patrimonio in cammino” in occasioni delle Giornate europee del patrimonio, #GEP2024
Nel silenzio. Nel bianco.
Nel tempo. Nel buio e nella luce.
Nel cretto. Nella memoria.
Nelle ombre che danzano con il vento.
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Un sentito grazie a tutte le persone che hanno partecipato, contribuendo a creare un’atmosfera di profonda contemplazione e meditazione.
Queste foto sono la testimonianza di un’esperienza davvero speciale, che ha unito persone, arte e ambiente in un dialogo intenso. Abbiamo celebrato le Giornate Europee del Patrimonio con questa nuova luce! Indimenticabile… |
"Camminiamo su una ferita di cemento che copre le cicatrici di una città scomparsa. Il Cretto di Burri è un luogo dove la memoria del passato incontra il presente. Ogni passo che facciamo risuona come un eco di vite passate, di sogni e desideri di una comunità che non ha mai smesso di esistere nel pensiero di chi la ricorda. Preparati ad ascoltare, a sentire, a vivere questa esperienza con piena consapevolezza”.
"Camminare qui, tra le crepe del cemento, è come attraversare il tempo.
Lascia che il silenzio si faccia spazio intorno a te, che il vento ti parli delle storie sepolte sotto i tuoi piedi. Ogni muro bianco è una pagina non scritta, ogni sentiero una strada che poteva essere percorsa."
"Tocca queste superfici ruvide. Senti come il freddo del cemento si trasforma con il calore della tua mano. Guardati intorno e osserva come la luce cambia, come l'ombra si proietta sulle pareti del Cretto. È un'opera che vive del passaggio del tempo, del sole, del vento e della memoria. Prenditi qualche istante per apprezzare le sensazioni che ti giungono.”
"Respira profondamente e lascia che l'aria ti porti gli odori della terra, dell'erba, del passato. Questo luogo parla anche attraverso ciò che non vedi. Puoi chiudere gli occhi per immaginare gli antichi profumi delle case, dei cortili, delle strade un tempo piene di voci.”
"Chiudi gli occhi e ascolta. Il silenzio può raccontare di voci che non sono mai sparite. Ascolta con la tua immaginazione il suono delle campane che risuonavano in queste vie, i passi degli abitanti che tornavano a casa, i sussurri delle storie raccontate a bassa voce.
Il rumore del terremoto è passato, ma il suono della memoria è ancora qui, nascosto nel vento."
"Abbiamo camminato tra le pieghe del tempo. Questo è un luogo di assenza e di presenza, di vuoto e di pienezza.
Prenditi un momento per riflettere su ciò che hai sentito, visto, toccato, immaginato.
Cosa resta dentro di te di questa camminata?"
"Camminare qui, tra le crepe del cemento, è come attraversare il tempo.
Lascia che il silenzio si faccia spazio intorno a te, che il vento ti parli delle storie sepolte sotto i tuoi piedi. Ogni muro bianco è una pagina non scritta, ogni sentiero una strada che poteva essere percorsa."
"Tocca queste superfici ruvide. Senti come il freddo del cemento si trasforma con il calore della tua mano. Guardati intorno e osserva come la luce cambia, come l'ombra si proietta sulle pareti del Cretto. È un'opera che vive del passaggio del tempo, del sole, del vento e della memoria. Prenditi qualche istante per apprezzare le sensazioni che ti giungono.”
"Respira profondamente e lascia che l'aria ti porti gli odori della terra, dell'erba, del passato. Questo luogo parla anche attraverso ciò che non vedi. Puoi chiudere gli occhi per immaginare gli antichi profumi delle case, dei cortili, delle strade un tempo piene di voci.”
"Chiudi gli occhi e ascolta. Il silenzio può raccontare di voci che non sono mai sparite. Ascolta con la tua immaginazione il suono delle campane che risuonavano in queste vie, i passi degli abitanti che tornavano a casa, i sussurri delle storie raccontate a bassa voce.
Il rumore del terremoto è passato, ma il suono della memoria è ancora qui, nascosto nel vento."
"Abbiamo camminato tra le pieghe del tempo. Questo è un luogo di assenza e di presenza, di vuoto e di pienezza.
Prenditi un momento per riflettere su ciò che hai sentito, visto, toccato, immaginato.
Cosa resta dentro di te di questa camminata?"
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