Mindfulness è un termine inglese che significa “piena consapevolezza”.
È una semplice forma di meditazione che ci coinvolge nell'essere consapevoli dei nostri pensieri, sensazioni e sentimenti e di ciò che ci circonda, momento per momento.
L’importante è il qui e ora, senza altre aspettative e senza giudicare.
La piena consapevolezza è sospendere ogni azione o pensiero per osservare. Osservare l’intenzione di ciò che stiamo per fare. Creare, attimo per attimo, un piccolissimo spazio per riconoscere i pensieri, le sensazioni e per “vedersi agire” .
presenti, consapevoli di dove siamo e di ciò che stiamo facendo, e non
eccessivamente reattivi o sopraffatti da ciò che sta accadendo intorno a noi.
Mindfulness e museo
l'arte del benessere
Diversi musei nel mondo stanno già sperimentando con successo la pratica di mindfulness a diretto contatto con le opere, offrendo al pubblico la possibilità di meditare nelle sale espositive.
Proporre sessioni di mindfulness nel museo non solo può aiutare a calmare e concentrare la mente, ma può anche sollecitare a vedere in modo più chiaro e creativo.
L’Area educazione e mediazione culturale del Mart è sempre impegnata a fare del Museo un luogo dove l’arte incontra la formazione. Con attitudine di ricerca e sperimentazione, scuole, insegnanti, adulti e famiglie sono coinvolte quotidianamente nei numerosi progetti dedicati.
Dal prossimo anno scolastico 2019/2020, il Mart, offrirà a tutte le scuole che ne faranno richiesta un nuovo progetto pedagogico dedicato alla Mindfulness.
Un programma sperimentale che ho sviluppato personalmente su invito del responsabile dell'Area Educazione e Mediazione Culturale, Carlo Tamanini.
Il progetto prevede incontri e percorsi incentrati sulla mindfulness, a contatto vivo e diretto con le opere.
Il museo offre un contesto ideale per meditare, è un luogo “protetto” e ricco di stimoli in cui vivere un momento intenso per conoscere e conoscersi.
La pratica della mindfulness aiuta ad aprire lo spazio tra i nostri pensieri e le nostre emozioni e scoprire un livello superiore di conoscenza dell'arte. La mindfulness può migliorare i processi cognitivi, emozionali, sensoriali ed esperienziali del pubblico.
In linea con diversi musei nel mondo che stanno già sperimentando con successo l'arte della meditazione a diretto contatto con le opere, anche al Mart, sarà possibile ricercare il proprio benessere e sviluppare uno sguardo consapevole per vivere intensamente l’esperienza estetica dell’arte.
Dell’arte della meditazione
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Abitare l’attimo presente
- vivere un momento intenso per conoscere e conoscersi
- sviluppare uno sguardo consapevole per migliorare l’esperienza estetica dell’arte
- prendere una pausa dalla rapidità della vita quotidiana
Fermati, respira, osserva l'opera di fronte a te...
Nella maggior parte delle meditazioni si chiudono gli occhi. Nel museo, in alcuni casi è consigliato tenerli aperti.
Lascia che lo sguardo sia morbido.
Ascolta i suoni intorno a te. Siamo in un museo, non in una sala di meditazione.
Il rumore è parte dell'esperienza. Non c'è bisogno di respingerlo.
Questo è il un momento per rallentare, rilassarti, per prendere una pausa dal mondo esterno. Dal traffico, dai rumori della strada.
Approfitta per guardare profondamente. Approfitta per essere consapevole delle sensazioni del tuo corpo.
Senza fretta.
L'arte può ispirare molti pensiero nelle nostre menti, molto spesso quando guardiamo un dipinto la nostra mente cerca immediatamente di dare un senso a ciò che vede.
Cosa significa? Potremmo chiederci.
Chi l'ha realizzato e perché?
Analizzare, interpretare, criticare; in altre parole pensare e giudicare.
Naturalmente, non esiste un modo giusto o sbagliato per fare esperienza dell'arte, ma in questa breve pratica di consapevolezza vi invito semplicemente a stare con 'opera d'arte.
Osservando, notando, approfittando di quest’esperienza in questa sala, osservando solo quest’opera, in questo momento...
E’ possibile separare la mente e il corpo quando facciamo esperienza dell’arte?
Si tratta di prendersi il tempo per prestare attenzione a dove siamo e cosa sta succedendo, e ciò inizia con l'essere consapevoli del proprio corpo.
Tra le varie pratiche meditative, la mindfulness è incentrata soprattutto su un’esperienza rispettosa della sensazioni corporee. Si tratta di collegarsi con il proprio corpo, di prestargli attenzione.
Riprendere i sensi
Cosa accade se chiudiamo gli occhi?
Accade che tutti gli altri sensi si amplificano e diventiamo consapevoli delle molteplici dimensioni del nostro sentire.
Il nostro udito si fa più attento, il tatto si acuisce e siamo complessivamente più presenti a noi stessi.
Inoltre, con gli occhi chiusi, possiamo prendere una pausa dal mondo dell'immagine e fare riferimento unicamente alla nostra immaginazione.
Esperienze sinestetiche
La pittura non è solo per gli occhi. Certi quadri riescono addirittura a sussurrarci all’orecchio.
Come questo per esempio: è un quadro da ascoltare. Anche da guardare, ovvio, ma sopratutto da ascoltare.
Ci sono i rumori della natura , il cinguettio degli uccelli, forse altri suoni in lontananza.
Restiamo in ascolto.
Siamo immersi in un universo sonoro permanente, di cui prendiamo coscienza solo a tratti.
Abbiamo bisogno dei suoni, in particolare di quelli veri della vita, della natura. Sono il nutrimento bio per le nostre orecchie. Ce li offrono il mare, la campagna, gli spazi aperti. Ecco perché hanno un grande potere calmante su di noi: sono i vecchissimi suoni delle nostre radici animali.
La parola “sinestesia” deriva dal greco e significa “percepire insieme”.
Offrire esperienze sinestetiche di fronte alle opere è un'opportunità per aumentare la consapevolezza delle nostre percezioni.
I quadri ci permettono di indagare con lo sguardo un'immagine statica e silenziosa, ma cosa succede se durante l'osservazione interviene il sonoro?
Si crea una visione più intensa in cui lo spazio sonoro influenza e arricchisce di notevoli sensazioni lo spazio visivo.
Udito e vista insieme per vedere di più, per sentire più intensamente.