corpo a corpo
Laboratorio performance
Riflettere sulla guerra con il linguaggio del corpo
La Prima guerra mondiale, di cui nel 2014 si è commemorato il Centenario, viene ricordata dal Museo MART con la mostra “La guerra che verrà non è la prima 1914 - 2014” (04 ottobre. 2014 / 20 settembre 2015).
Un'esposizione curata da esperti di storia e arte contemporanea che non vuole essere semplicemente una rievocazione della vicenda storica ma un’indagine più ampia che attraversa il XX secolo e arriva ai conflitti dei nostri giorni.
Come rispondere in forma partecipativa e collettiva agli interrogativi generati dall'esperienza di visita a questa mostra?
Il progetto “corpo a corpo” è un laboratorio performativo che intende riportare la dimensione del conflitto alla dimensione inter-individuale, poiché lo scontro tra due esseri umani è già l’archetipo della guerra.
Il corpo nelle sue tensioni e nei suoi limiti è lo spazio in cui si riflettono contraddizioni, conflitti, bisogni e interrogativi del nostro tempo.
La Prima guerra mondiale è il punto di partenza per riflettere sull’attualità del conflitto, ancora oggi al centro del dibattito contemporaneo, ma sopratutto è un'occasione per costruire uno spazio di 'dialogo' contro ogni guerra.
I partecipanti, con l'aiuto di una guida-facilitatore attraversano le sale espositive compiendo diverse azioni derivate dai giochi e dalle tecniche del Teatro Immagine di Augusto Boal. In questo modo esplorano i temi della mostra utilizzando esclusivamente il linguaggio del corpo.
Il Teatro Immagine consiste nella rappresentazione fisica di pensieri e idee attraverso l'espressione del proprio corpo e quello degli altri.
Da spettatori a protagonisti, i partecipanti sperimentano la possibilità di agire e osservare, impegnati in processi di auto-potenziamento del dialogo che aiutano a favorire il pensiero critico.
L'esperienza coinvolge corpi, menti ed emozioni, i partecipanti, danno vita ad una performance collettiva che riflette sul conflitto e pone la necessità di ricercare insieme nuove forme per il dialogo.
Un'esposizione curata da esperti di storia e arte contemporanea che non vuole essere semplicemente una rievocazione della vicenda storica ma un’indagine più ampia che attraversa il XX secolo e arriva ai conflitti dei nostri giorni.
Come rispondere in forma partecipativa e collettiva agli interrogativi generati dall'esperienza di visita a questa mostra?
Il progetto “corpo a corpo” è un laboratorio performativo che intende riportare la dimensione del conflitto alla dimensione inter-individuale, poiché lo scontro tra due esseri umani è già l’archetipo della guerra.
Il corpo nelle sue tensioni e nei suoi limiti è lo spazio in cui si riflettono contraddizioni, conflitti, bisogni e interrogativi del nostro tempo.
La Prima guerra mondiale è il punto di partenza per riflettere sull’attualità del conflitto, ancora oggi al centro del dibattito contemporaneo, ma sopratutto è un'occasione per costruire uno spazio di 'dialogo' contro ogni guerra.
I partecipanti, con l'aiuto di una guida-facilitatore attraversano le sale espositive compiendo diverse azioni derivate dai giochi e dalle tecniche del Teatro Immagine di Augusto Boal. In questo modo esplorano i temi della mostra utilizzando esclusivamente il linguaggio del corpo.
Il Teatro Immagine consiste nella rappresentazione fisica di pensieri e idee attraverso l'espressione del proprio corpo e quello degli altri.
Da spettatori a protagonisti, i partecipanti sperimentano la possibilità di agire e osservare, impegnati in processi di auto-potenziamento del dialogo che aiutano a favorire il pensiero critico.
L'esperienza coinvolge corpi, menti ed emozioni, i partecipanti, danno vita ad una performance collettiva che riflette sul conflitto e pone la necessità di ricercare insieme nuove forme per il dialogo.
* corpo a corpo *
La scena della lotta tra due esseri umani è l’archetipo della guerra, perché, almeno fino a un certo punto della storia, essa è consistita essenzialmente in combattimenti individuali.
Il corpo del guerriero si propone come luogo vivo della difesa e dell'offesa, come oggetto di ferimento, di mutilazione, di morte; ma è anche corpo sopravvissuto, luogo del ricordo, con le sue cicatrici, degli eventi vissuti.
La figura del guerriero riassume in sé il rapporto tra l'uomo, il suo corpo e le armi.
Nel nostro tempo le armi hanno preso il sopravvento, l'ultima guerra che ha visto la rappresentazione del “corpo a corpo” è stata quella del 1914-18.
* Il conflitto è il dialogo *
Partendo dal presupposto che conflitto sia la prima forma di dialogo il laboratorio mette in gioco le dinamiche di contrasto come pratiche per stabilire nuovi equilibri.
Al conflitto, inteso come antagonismo tra due parti, si è fatto ricorso nei tentativi di fornire una spiegazione del progresso storico, e una condizione conflittuale è stata riconosciuta alla base degli stessi meccanismi che presiedono al processo dell'evoluzione umana.
* teatri di guerra *
Il luogo dove una guerra si combatte viene detto tradizionalmente “teatro”. Questa parola allude al potere enorme che ha la guerra di rappresentare, di “mettere in scena” elementi profondi e sostanziali della condizione umana, altrimenti difficilmente reperibili nell'ordinario quotidiano, nonché di mobilitare accanto ai comportamenti peggiori anche risorse umane inimmaginabili.
Il concetto di teatro rimanda anche alla scelta di un orizzonte spaziale specifico e “separato” dai luoghi della normale quotidianità, nel quale mettere in campo le energie esuberanti.
* altri sensi *
Ho un corpo, sono il corpo: contrasti nel rapporto fra soggettività e corporeità.
Il corpo è un mondo emozionale, psicologico, fisico.
Il corpo, nelle sue tensioni e nei suoi limiti come spazio in cui si riflettono contraddizioni, conflitti, bisogni e interrogativi del nostro tempo.
La scena della lotta tra due esseri umani è l’archetipo della guerra, perché, almeno fino a un certo punto della storia, essa è consistita essenzialmente in combattimenti individuali.
Il corpo del guerriero si propone come luogo vivo della difesa e dell'offesa, come oggetto di ferimento, di mutilazione, di morte; ma è anche corpo sopravvissuto, luogo del ricordo, con le sue cicatrici, degli eventi vissuti.
La figura del guerriero riassume in sé il rapporto tra l'uomo, il suo corpo e le armi.
Nel nostro tempo le armi hanno preso il sopravvento, l'ultima guerra che ha visto la rappresentazione del “corpo a corpo” è stata quella del 1914-18.
* Il conflitto è il dialogo *
Partendo dal presupposto che conflitto sia la prima forma di dialogo il laboratorio mette in gioco le dinamiche di contrasto come pratiche per stabilire nuovi equilibri.
Al conflitto, inteso come antagonismo tra due parti, si è fatto ricorso nei tentativi di fornire una spiegazione del progresso storico, e una condizione conflittuale è stata riconosciuta alla base degli stessi meccanismi che presiedono al processo dell'evoluzione umana.
* teatri di guerra *
Il luogo dove una guerra si combatte viene detto tradizionalmente “teatro”. Questa parola allude al potere enorme che ha la guerra di rappresentare, di “mettere in scena” elementi profondi e sostanziali della condizione umana, altrimenti difficilmente reperibili nell'ordinario quotidiano, nonché di mobilitare accanto ai comportamenti peggiori anche risorse umane inimmaginabili.
Il concetto di teatro rimanda anche alla scelta di un orizzonte spaziale specifico e “separato” dai luoghi della normale quotidianità, nel quale mettere in campo le energie esuberanti.
* altri sensi *
Ho un corpo, sono il corpo: contrasti nel rapporto fra soggettività e corporeità.
Il corpo è un mondo emozionale, psicologico, fisico.
Il corpo, nelle sue tensioni e nei suoi limiti come spazio in cui si riflettono contraddizioni, conflitti, bisogni e interrogativi del nostro tempo.
Laboratorio realizzato per il Mart - Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto
11-12 0ttobre 2014 Mart up Vivi il Museo: due giorni di attività didattiche, spettacoli ed eventi, incontri pubblici con artisti ed esperti d'arte. |
*AGGIORNAMENTO*
Questo progetto ha ricevuto l'invito da parte dell'Institut national d'histoire de l'art di Parigi per essere presentato alla Conferenza Internazionale:
"Through the stage to the museum. Performing arts in museums: practices, audiences, “cultural mediation”.
International Conference, November 18/19/20th 2015, Paris.
"Dal palco al museo". Lo spettacolo dal vivo al museo, pratiche, pubblico, mediazione culturale.
La conferenza si propone di studiare i luoghi, le pratiche e le finalità delle arti dello spettacolo al museo e la loro articolazione con le azioni di mediazione.
Le questioni estetiche e istituzionali delle esperienze teatrali saranno discusse secondo quattro prospettive comuni - tempi, spazi, oggetti e corpi, voci - sia da parte della comunità accademica che in tavole rotonde con responsabili culturali e artisti.
Il mio intervento: «Esperienze museali di partecipazione e pratiche performative educative» è incentrato sul progetto "corpo a corpo" sviluppato per il Museo MART nel 2014.
Informazioni complete sul programma della Conferenza:
http://www.univ-paris3.fr/le-musee-par-la-scene-le-spectacle-vivant-au-musee-pratiques-publics-mediations--357285.kjsp
Questo progetto ha ricevuto l'invito da parte dell'Institut national d'histoire de l'art di Parigi per essere presentato alla Conferenza Internazionale:
"Through the stage to the museum. Performing arts in museums: practices, audiences, “cultural mediation”.
International Conference, November 18/19/20th 2015, Paris.
"Dal palco al museo". Lo spettacolo dal vivo al museo, pratiche, pubblico, mediazione culturale.
La conferenza si propone di studiare i luoghi, le pratiche e le finalità delle arti dello spettacolo al museo e la loro articolazione con le azioni di mediazione.
Le questioni estetiche e istituzionali delle esperienze teatrali saranno discusse secondo quattro prospettive comuni - tempi, spazi, oggetti e corpi, voci - sia da parte della comunità accademica che in tavole rotonde con responsabili culturali e artisti.
Il mio intervento: «Esperienze museali di partecipazione e pratiche performative educative» è incentrato sul progetto "corpo a corpo" sviluppato per il Museo MART nel 2014.
Informazioni complete sul programma della Conferenza:
http://www.univ-paris3.fr/le-musee-par-la-scene-le-spectacle-vivant-au-musee-pratiques-publics-mediations--357285.kjsp
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