Percorsi educativi e workshop per la mostra
PROGETTO GENESI, Arte e diritti umani
a cura di Marco Peri
INTRODUZIONE
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Come rispondere in forma partecipativa e collettiva agli interrogativi generati dalla mostra?
Il programma educativo considera i temi di “PROGETTO GENESI, Arte e diritti umani” un contesto ideale per riflettere in maniera collettiva e partecipativa su alcune questioni fondamentali di giustizia sociale e diritti umani. Le attività che si propongono a tutto il pubblico: bambini, famiglie, adolescenti e adulti intendono offrire a ciascuna persona, ognuna con la propria sensibilità e capacità, suggestioni per vivere su un piano personale i contenuti della mostra.
La mostra, in altre parole, diventa un luogo in cui fermarsi, riflettere e fare esperienza.
Vivere l’esperienza della mostra come uno spazio di relazioni
La mostra è un ipertesto, una rete di connessioni in cui possiamo muoverci liberamente attraverso confini invisibili, confini tra culture diverse, tra passato e presente, o tra realtà e immaginazione. Attraversiamo i temi e le suggestioni che gli artisti ci propongono come un territorio da esplorare, un'occasione per favorire il dialogo e gli scambi, per fare molteplici incontri e orientarci nella complessa realtà del mondo contemporaneo. Ogni opera esposta può essere lo spunto per provocare pensieri, stimolare azioni, attività e scambi di idee.
Le sale espositive sono uno spazio da vivere, in cui sostare, dialogare, incontrare persone e intrecciare punti di vista.
I percorsi guidati e i workshop si caratterizzano per un’attitudine partecipativa, con un approccio basato sul dialogo per invitare le persone a essere se stesse mentre incontrano le suggestioni delle opere. Costruire un’esperienza partecipativa significa offrire al pubblico un ruolo attivo nella costruzione dei significati. Una partecipazione che conduce alla consapevolezza.
Il pubblico non è considerato uno spettatore passivo che riceve informazioni intorno ai temi delle opere, ma ciascuna persona è protagonista attiva, con i propri pensieri e la propria sensibilità, per intrecciare ciò che vive in mostra con le proprie inquietudini, con il proprio modo di essere.
Come sostiene la curatrice, “L'arte è un linguaggio delle culture, per riflettere sulle urgenti, complesse e spesso drammatiche questioni culturali, ambientali, sociali e politiche contemporanee”.
L’opportunità per riflettere attraverso i linguaggi espressivi degli artisti è soprattutto in questo contesto uno strumento per indagare alcuni temi di giustizia sociale che caratterizzano la realtà socio-culturale contemporanea. Numerosi artisti pensano costantemente all'impatto sociale delle loro opere, ai modi in cui il loro lavoro può sollecitare le persone a pensare, parlare, scambiare idee, creare collegamenti e conversare su questioni significative per le nostre vite.
Per questo il programma educativo intende essere uno spazio di riflessione individuale e collettiva, per discutere intorno a temi importanti e per agire un cambiamento trasformativo, personale e sociale, per supportare il pubblico a diventare agente del cambiamento nella società in cui vive.
La visita alla mostra come esperienza per incoraggiare l'interazione sociale
Il filosofo Michail Bachtin nel suo libro “The dialogic imagination” (1981) afferma che il "discorso individuale" non può essere separato dal "discorso collettivo" e che ogni volta che esprimiamo le nostre opinioni individuali su una questione specifica, non possiamo separarle da quelli degli altri. I nostri modi personali di dare un significato riflettono i dialoghi che abbiamo avuto con gli altri e rivelano i significati che abbiamo creato nei dialoghi precedenti con gli altri.
Nel campo dell'educazione museale, il dialogo, così come è concepito da Rika Burnham e Elliott Kai-Kee (2011), è una delle tre modalità di coinvolgimento in un discorso collettivo di fronte a un'opera d'arte: conversazione, confronto e dialogo (Teaching in the art museum: Interpretation as experience, pp. 79-93)
La visita ai luoghi dell'arte è fondamentalmente un'attività sociale: la co-presenza degli altri è parte integrante dell'esperienza, anche tra i visitatori di gruppi sociali diversi. Vivere l'esperienza di relazioni condivise con un gruppo, scambiare impressioni e commenti intorno alle opere è il valore aggiunto rispetto a compiere la visita in solitaria.
Cos'è la mediazione culturale?
In termini molto semplici, mediare significa avvicinare e generare possibilità di comprensione tra due o più parti. Si tratta di facilitare un pubblico non esperto nell'approccio al lavoro artistico e provocare situazioni che producono scambio di conoscenze e molteplicità di interpretazioni. In questo senso è molto importante considerare quanto segue:
Secondo la filosofa Marina Garcés “Il principio della cultura è che non ci sono limiti all'accesso alla cultura. Ogni essere umano ha la capacità di relazionarsi con la conoscenza, i sentimenti, le idee e le proposte che altri esseri umani hanno generato. Se sono difficili, risveglieranno e raffineranno in noi nuove possibilità e forme di intelligenza ”
Il programma educativo considera i temi di “PROGETTO GENESI, Arte e diritti umani” un contesto ideale per riflettere in maniera collettiva e partecipativa su alcune questioni fondamentali di giustizia sociale e diritti umani. Le attività che si propongono a tutto il pubblico: bambini, famiglie, adolescenti e adulti intendono offrire a ciascuna persona, ognuna con la propria sensibilità e capacità, suggestioni per vivere su un piano personale i contenuti della mostra.
La mostra, in altre parole, diventa un luogo in cui fermarsi, riflettere e fare esperienza.
Vivere l’esperienza della mostra come uno spazio di relazioni
La mostra è un ipertesto, una rete di connessioni in cui possiamo muoverci liberamente attraverso confini invisibili, confini tra culture diverse, tra passato e presente, o tra realtà e immaginazione. Attraversiamo i temi e le suggestioni che gli artisti ci propongono come un territorio da esplorare, un'occasione per favorire il dialogo e gli scambi, per fare molteplici incontri e orientarci nella complessa realtà del mondo contemporaneo. Ogni opera esposta può essere lo spunto per provocare pensieri, stimolare azioni, attività e scambi di idee.
Le sale espositive sono uno spazio da vivere, in cui sostare, dialogare, incontrare persone e intrecciare punti di vista.
I percorsi guidati e i workshop si caratterizzano per un’attitudine partecipativa, con un approccio basato sul dialogo per invitare le persone a essere se stesse mentre incontrano le suggestioni delle opere. Costruire un’esperienza partecipativa significa offrire al pubblico un ruolo attivo nella costruzione dei significati. Una partecipazione che conduce alla consapevolezza.
Il pubblico non è considerato uno spettatore passivo che riceve informazioni intorno ai temi delle opere, ma ciascuna persona è protagonista attiva, con i propri pensieri e la propria sensibilità, per intrecciare ciò che vive in mostra con le proprie inquietudini, con il proprio modo di essere.
Come sostiene la curatrice, “L'arte è un linguaggio delle culture, per riflettere sulle urgenti, complesse e spesso drammatiche questioni culturali, ambientali, sociali e politiche contemporanee”.
L’opportunità per riflettere attraverso i linguaggi espressivi degli artisti è soprattutto in questo contesto uno strumento per indagare alcuni temi di giustizia sociale che caratterizzano la realtà socio-culturale contemporanea. Numerosi artisti pensano costantemente all'impatto sociale delle loro opere, ai modi in cui il loro lavoro può sollecitare le persone a pensare, parlare, scambiare idee, creare collegamenti e conversare su questioni significative per le nostre vite.
Per questo il programma educativo intende essere uno spazio di riflessione individuale e collettiva, per discutere intorno a temi importanti e per agire un cambiamento trasformativo, personale e sociale, per supportare il pubblico a diventare agente del cambiamento nella società in cui vive.
La visita alla mostra come esperienza per incoraggiare l'interazione sociale
Il filosofo Michail Bachtin nel suo libro “The dialogic imagination” (1981) afferma che il "discorso individuale" non può essere separato dal "discorso collettivo" e che ogni volta che esprimiamo le nostre opinioni individuali su una questione specifica, non possiamo separarle da quelli degli altri. I nostri modi personali di dare un significato riflettono i dialoghi che abbiamo avuto con gli altri e rivelano i significati che abbiamo creato nei dialoghi precedenti con gli altri.
Nel campo dell'educazione museale, il dialogo, così come è concepito da Rika Burnham e Elliott Kai-Kee (2011), è una delle tre modalità di coinvolgimento in un discorso collettivo di fronte a un'opera d'arte: conversazione, confronto e dialogo (Teaching in the art museum: Interpretation as experience, pp. 79-93)
La visita ai luoghi dell'arte è fondamentalmente un'attività sociale: la co-presenza degli altri è parte integrante dell'esperienza, anche tra i visitatori di gruppi sociali diversi. Vivere l'esperienza di relazioni condivise con un gruppo, scambiare impressioni e commenti intorno alle opere è il valore aggiunto rispetto a compiere la visita in solitaria.
Cos'è la mediazione culturale?
In termini molto semplici, mediare significa avvicinare e generare possibilità di comprensione tra due o più parti. Si tratta di facilitare un pubblico non esperto nell'approccio al lavoro artistico e provocare situazioni che producono scambio di conoscenze e molteplicità di interpretazioni. In questo senso è molto importante considerare quanto segue:
Secondo la filosofa Marina Garcés “Il principio della cultura è che non ci sono limiti all'accesso alla cultura. Ogni essere umano ha la capacità di relazionarsi con la conoscenza, i sentimenti, le idee e le proposte che altri esseri umani hanno generato. Se sono difficili, risveglieranno e raffineranno in noi nuove possibilità e forme di intelligenza ”
WORKSHOP Partecipativi
Approccio generale e metodologia
I workshop ideati da Marco Peri si svolgono come esperienze attive nelle sale espositive. Il punto di partenza di ogni percorso è una visita guidata dialogica che coinvolge i partecipanti in
un'esperienza di relazioni con le opere e nella dimensione di gruppo.
Le attività sono destinate a piccoli gruppi di 15/20 persone.
Obiettivi:
L'obiettivo comune dei workshop è maturare con il pubblico una nuova sensibilità intorno alle urgenti, complesse e spesso drammatiche questioni ambientali, culturali, sociali e politiche espresse dalle opere della Collezione.
Destinatari:
I destinatari delle proposte sono il pubblico delle famiglie con bambini 6/11 anni (Le storie dell'arte) e la fascia Teens 12/15 anni e 16/18 (Live Tag, Corpo a corpo).
Le attività Live Tag e Scambi saranno dedicate al pubblico adulto.
I workshop possono essere modulati per accogliere anche fasce di età o gruppi di visitatori più specifici.
Per tutte le Scuole sono disponibili Visite esperienziali e Workshop:
I workshop ideati da Marco Peri si svolgono come esperienze attive nelle sale espositive. Il punto di partenza di ogni percorso è una visita guidata dialogica che coinvolge i partecipanti in
un'esperienza di relazioni con le opere e nella dimensione di gruppo.
Le attività sono destinate a piccoli gruppi di 15/20 persone.
Obiettivi:
L'obiettivo comune dei workshop è maturare con il pubblico una nuova sensibilità intorno alle urgenti, complesse e spesso drammatiche questioni ambientali, culturali, sociali e politiche espresse dalle opere della Collezione.
Destinatari:
I destinatari delle proposte sono il pubblico delle famiglie con bambini 6/11 anni (Le storie dell'arte) e la fascia Teens 12/15 anni e 16/18 (Live Tag, Corpo a corpo).
Le attività Live Tag e Scambi saranno dedicate al pubblico adulto.
I workshop possono essere modulati per accogliere anche fasce di età o gruppi di visitatori più specifici.
Per tutte le Scuole sono disponibili Visite esperienziali e Workshop:
Live TagUn workshop partecipativo che invita il pubblico a contribuire con i propri #tag a catalogare i temi e le suggestioni delle opere.
Così come nel linguaggio dei social network un #tag viene usato per condividere contenuti, i #tag scelti dai visitatori diventano oggetto di condivisione tra i partecipanti e daranno forma a un'installazione collaborativa ispirata dalla mostra. Durata: 90 minuti Destinatari: Teens 12/15 anni e 16/18; gruppi di Adulti ScambiUn workshop partecipativo che invita il pubblico a esplorare differenti strutture di coinvolgimento per far fluire nuove conoscenze.
L'esperienza si svolge come un dialogo interattivo che favorisce il confronto tra i partecipanti. Nelle migliori conversazioni le opinioni si scambiano, ciascuno può portare il proprio punto di vista e contribuire al dialogo, si possono creare tensioni tra idee divergenti oppure si possono accogliere nuovi pensieri e farli propri creando nuove connessioni con i pensieri dell'altro. I visitatori partecipano a un'esperienza di conoscenza collaborativa che sollecita lo scambio e l'empatia. Durata: 90 minuti Destinatari: adulti |
Corpo a corpoUn workshop dinamico e performativo che invita il pubblico a vivere le suggestioni della mostra su un piano estetico più coinvolgente. A partire dalla visione e commento di alcune opere selezionate che mettono in evidenza il corpo come strumento comunicativo, i partecipanti sperimentano il linguaggio non-verbale di gesti, movimenti e risposte emotive come codice espressivo.
L'esperienza coinvolge corpi, menti ed emozioni per interpretare con un'azione collettiva le suggestioni del percorso espositivo. Destinatari: Durata: 70 minuti Destinatari: Teens 12/15 anni e 16/18 |
Le storie dell'arteUn workshop per famiglie con bambini tra i 6 e 11 anni che propone esplorazioni sensoriali, emozionali e narrative intorno ad alcune opere dedicate alla tutela dell’ambiente.
Esperienze percettive, dialoghi e soprattutto racconti sono i principali elementi di questo percorso. Le storie dell'arte infatti sono le infinite possibilità narrative che possono scaturire da ciascuna opera. Le famiglie trascorrono un tempo creativo per rinnovare insieme l'impegno verso la tutela dell'ambiente. Durata: 60 minuti Destinatari: Famiglie con bambini 6/11 anni |
STRUMENTI DI MEDIAZIONE
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BIBLIOGRAFIA
- Nuovi occhi, reimmaginare l’educazione al museo – Marco Peri (2019)
- Teaching in the Art Museum: Interpretation As Experience - Rika Burnham , Elliott Kai-kee (2011)
SITOGRAFIA
- HAVE CONVERSATIONS HERE: SUPPORTING PRODUCTIVE DIALOGUE IN MUSEUMS: https://artmuseumteaching.com/2016/08/31/have-conversations-here/
- REFLECTING ON THE LEARNING POWER OF CONVERSATION IN MUSEUMS: https://artmuseumteaching.com/2013/12/17/power-of-conversation/
- MEDIATION CARDS: https://manifesta.org/wp-content/uploads/2018/02/M11-mediation-cards_a6_englishversion.pdf
- SOCIAL JUSTICE TOOLBOX: https://www.socialjusticetoolbox.com/
- The Dialogical Model for Reading Contemporary Art: https://visualliteracytoday.org/the-dialogical-model-for-reading-contemporary-art-by-rachel-shalita-hamidrasha/
- Artful Thinking: http://www.pz.harvard.edu/projects/artful-thinking
LINK slides: https://prezi.com/view/hpqszfFblbFFxYb8G0nv/
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