Ginnastica * estetica
esperienza dell'arte
Quale tipo di conoscenza dovrebbe produrre l'esperienza dell'arte?
Come possiamo favorire un incontro tra le persone e le opere d'arte che sia coinvolgente e ricco di significato?
Qual è il posto per le emozioni, per l'immaginazione, nell'esperienza dell'arte? E per l'irrazionalità e la sorpresa?
* Gymnastikè (tecnè)
Arte degli esercizi per rendere il corpo sano e adatto a compiere le sue funzioni
Arte degli esercizi per rendere il corpo sano e adatto a compiere le sue funzioni
L'esperienza di un’opera d’arte non deve essere fatta di contemplazione o di osservazione passiva.
Il laboratorio Ginnastica Estetica, propone di vivere l’esperienza dell’arte in maniera più dinamica e coinvolgente.
Attraverso il movimento il laboratorio consente un nuovo modo di percepire se stessi e la relazione con le opere.
La Ginnastica Estetica sollecita le le percezioni sensoriali, favorisce le sensazioni fisiche, stimola l’immaginazione e le emozioni.
I partecipanti sono invitati a scoprire, a giocare, ad agire e interpretare i personaggi e le scene di opere antiche e moderne.
La realizzazione di tableaux vivants, social sculptures e altre “esplorazioni sensibili” sono alcuni elementi di questo percorso.
Un laboratorio/performance con la partecipazione attiva di tutti i presenti, per ritrovare anche la propria fisicità sollecitando una nuova consapevolezza del proprio potenziale creativo.
L’esperienza dell’arte riguarda tutti noi e il mondo che ci sta intorno. Non può essere una semplice esperienza di osservazione, dev’essere vissuta in modo più dinamico.
Per conoscere è necessario il movimento.
Il primo movimento è aprire gli occhi.
Il laboratorio Ginnastica Estetica, propone di vivere l’esperienza dell’arte in maniera più dinamica e coinvolgente.
Attraverso il movimento il laboratorio consente un nuovo modo di percepire se stessi e la relazione con le opere.
La Ginnastica Estetica sollecita le le percezioni sensoriali, favorisce le sensazioni fisiche, stimola l’immaginazione e le emozioni.
I partecipanti sono invitati a scoprire, a giocare, ad agire e interpretare i personaggi e le scene di opere antiche e moderne.
La realizzazione di tableaux vivants, social sculptures e altre “esplorazioni sensibili” sono alcuni elementi di questo percorso.
Un laboratorio/performance con la partecipazione attiva di tutti i presenti, per ritrovare anche la propria fisicità sollecitando una nuova consapevolezza del proprio potenziale creativo.
L’esperienza dell’arte riguarda tutti noi e il mondo che ci sta intorno. Non può essere una semplice esperienza di osservazione, dev’essere vissuta in modo più dinamico.
Per conoscere è necessario il movimento.
Il primo movimento è aprire gli occhi.
Obiettivi:
- conoscere e conoscersi
- educare alla visione e all’esplorazione
- sensibilizzare all’arte
- approfondire la relazione tra percezione ed emozione
- favorire le dinamiche di crescita personale e creativa
Durata: 2/6 ore
A chi è rivolto: a tutti
Esigenze tecniche: Sala ampia oscurabile con videoproiettore
Contatti: Marco Peri, Storico dell’arte, educatore
[email protected]
Ginnastica estetica
esercizi per rafforzare l'osservazione
Workshop per gli studenti IED - Media Design |
Si dice che il nostro tempo sia l'epoca dell'immagine. Di fatto almeno nel settore delle arti, è nel XX secolo che accanto al Teatro, la Pittura, la Scultura, si sono sviluppate nuove forme artistiche: Fotografia, Cinema, Televisione.
L'immagine si è propagata in ogni direzione e attraverso ogni mezzo. Sembra paradossale che noi abbiamo bisogno di esercizi per stimolare e re-imparare ad usare il senso della vista, quello che, probabilmente, usiamo maggiormente nella vita quotidiana, quello che porta le maggiori informazioni alla conoscenza. Vedere // Osservare Vedere è un atto percettivo, passivo, distratto. Osservare è un atto cognitivo, attento, attivo. È un "vedere" cosciente. È anche comprensione. È più che mai necessario essere consapevoli del divario esistente tra “vedere” e “osservare". Siamo abituati a usare i nostri occhi per guardare, tutto e sempre, ma in generale, osserviamo pochissime cose. Nella "società dello spettacolo", lo sguardo è sempre più spesso quello dello spettatore. Lo spettatore è stato educato a vedere tutto come un enorme spettacolo, posto a una certa distanza, lontano da quì, su una scena. Lo spettatore si sente immune da ciò che osserva: guarda con curiosità o timore, ma la cosa non lo rigurda veramente. Educare lo sguardo significa emanciparsi dal “cosumismo visivo” per costruire la capacità di conoscere più approfonditamente le immagini intorno a noi.
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Presentazione: |
Workshop per gli studenti di Media Design, II anno, IED Istituto Europeo di Design, Cagliari
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