Esercizi di Meraviglia
Laboratorio di mediazione per il museo contemporaneo
[workshop per mediatori museali, guide, operatori culturali]
Coinvolgere al museo:
come possiamo favorire un incontro tra i visitatori e le opere che sia coinvolgente e ricco di significato?
Durante un'esperienza educativa è fondamentale creare le condizioni per un'atmosfera rilassata, dove ogni persona possa sentirsi libera di essere se stessa, di condividere pensieri, impressioni ed emozioni nel confronto col gruppo.
Compito della mediazione è organizzare un contesto adeguato, che inviti alla conversazione, adatto ad accogliere i commenti e le riflessioni di ciascuno, senza pregiudizi o censure.
Partecipazione
La forma delle attività educative dev'essere partecipata, nel senso che non ci sono spettatori passivi, ma solo protagonisti attivi.
È bene ricordare che i protagonisti non sono i contenuti culturali, ma le persone.
La partecipazione, nei percorsi e nei laboratori, permette al pubblico di vivere l'esperienza di conoscenza con piena consapevolezza.
I contenuti culturali sono lo strumento di relazione per attivare pensieri e azioni, la mediazione abbraccia proprio questa relazione, mediare infatti significa stare nel mezzo, tra il patrimonio e il pubblico, per favorire incontri e scambi produttivi.
Vivere un'esperienza partecipativa consente al pubblico un ruolo attivo nella costruzione personale dei significati.
Gruppo
La dimensione di gruppo è il valore aggiunto dell'esperienza condivisa nelle sale del museo, perché permette di attivare uno scambio tra sensibilità diverse, amplia i punti di vista e consente di costruire una tessitura interpretativa collettiva che arricchisce il percorso di conoscenza di ciascuna persona.
I progetti educativi dovrebbero incoraggiare la partecipazione come esperienza di gruppo, con l'obiettivo di sfumare i confini sociali, generazionali e culturali. Con un’attenzione speciale per attivare la partecipazione di quelle fasce più deboli o fragili che abitualmente non vivono gli spazi culturali.
Esercizi di Meraviglia
L'esperienza dell'arte ci offre numerose occasioni per esercitare la meraviglia e lo stupore, cioè per interrogarsi sulla bellezza e sulla complessità del reale, per scoprire qualcosa di nuovo o per riconoscere ciò che già abbiamo appreso in altri momenti della vita.
I filosofi Platone e Aristotele concordano nell’affermare che il desiderio di conoscenza nasce dalla meraviglia, cioè dallo stupore davanti a cose che altri considerano ovvie e di cui credono di avere la spiegazione.
Il senso di meraviglia nell'esperienza educativa può essere il motore per sollecitare l'interesse e la curiosità, tanto dei bambini quanto degli adulti.
Percorso
L'itinerario espositivo è un ipertesto, non esiste un solo percorso, ma la possibilità di entrare da molteplici punti di ingresso e creare un personale palinsesto di contenuti.
Il percorso può cominciare da qualunque partenza capace di accendere nei partecipanti curiosità, interesse o entusiasmo e chiaramente, deve durare il tempo opportuno.
Un percorso ideale non esiste, esistono le esigenze e le sensibilità di ogni persona o gruppo, perciò è necessario considerare i bisogni del pubblico di destinazione per concentrarsi sul ritmo della visita, in modo che soste e approfondimenti si alternino a momenti di movimento più scorrevoli che attraversano le sale.
Il compito della curatela è quello di organizzare il percorso espositivo, alla mediazione invece spetta il ruolo di prendersi cura del pubblico, cioè la possibilità di riformulare la mostra, creando percorsi tematici, focus e approfondimenti. Evitando di disperdere energie con percorsi troppo estesi che potrebbero diventare controproducenti e provocare noia anziché generare interesse.
Col corpo capisco
Il museo è uno straordinario laboratorio per l’esperienza, un contesto adatto a sollecitare la curiosità, il piacere della conoscenza e l’apprendimento in un clima sereno, dinamico e informale. Per queste ragioni è necessario elaborare una nuova pedagogia, un’arte di educare alternativa, che non prenda come riferimento i metodi scolastici, ma sappia approfittare delle specificità del contesto per favorire nuove possibilità di incontro tra cultura e persone.
L’attività educativa nelle sale espositive non deve ripetere le stesse censure e costrizioni corporee tipiche del mondo della scuola. Nel museo c’è un’ampia possibilità di coinvolgimento fisico e di movimento, al quale corrisponde una sconfinata libertà espressiva. Non si tratta semplicemente di utilizzare un approccio meno scolastico nella mediazione, ma di agire un radicale cambio di paradigma, che riconosca al corpo e al movimento un ruolo centrale nell’esperienza dell’arte.
Compito della mediazione è organizzare un contesto adeguato, che inviti alla conversazione, adatto ad accogliere i commenti e le riflessioni di ciascuno, senza pregiudizi o censure.
Partecipazione
La forma delle attività educative dev'essere partecipata, nel senso che non ci sono spettatori passivi, ma solo protagonisti attivi.
È bene ricordare che i protagonisti non sono i contenuti culturali, ma le persone.
La partecipazione, nei percorsi e nei laboratori, permette al pubblico di vivere l'esperienza di conoscenza con piena consapevolezza.
I contenuti culturali sono lo strumento di relazione per attivare pensieri e azioni, la mediazione abbraccia proprio questa relazione, mediare infatti significa stare nel mezzo, tra il patrimonio e il pubblico, per favorire incontri e scambi produttivi.
Vivere un'esperienza partecipativa consente al pubblico un ruolo attivo nella costruzione personale dei significati.
Gruppo
La dimensione di gruppo è il valore aggiunto dell'esperienza condivisa nelle sale del museo, perché permette di attivare uno scambio tra sensibilità diverse, amplia i punti di vista e consente di costruire una tessitura interpretativa collettiva che arricchisce il percorso di conoscenza di ciascuna persona.
I progetti educativi dovrebbero incoraggiare la partecipazione come esperienza di gruppo, con l'obiettivo di sfumare i confini sociali, generazionali e culturali. Con un’attenzione speciale per attivare la partecipazione di quelle fasce più deboli o fragili che abitualmente non vivono gli spazi culturali.
Esercizi di Meraviglia
L'esperienza dell'arte ci offre numerose occasioni per esercitare la meraviglia e lo stupore, cioè per interrogarsi sulla bellezza e sulla complessità del reale, per scoprire qualcosa di nuovo o per riconoscere ciò che già abbiamo appreso in altri momenti della vita.
I filosofi Platone e Aristotele concordano nell’affermare che il desiderio di conoscenza nasce dalla meraviglia, cioè dallo stupore davanti a cose che altri considerano ovvie e di cui credono di avere la spiegazione.
Il senso di meraviglia nell'esperienza educativa può essere il motore per sollecitare l'interesse e la curiosità, tanto dei bambini quanto degli adulti.
Percorso
L'itinerario espositivo è un ipertesto, non esiste un solo percorso, ma la possibilità di entrare da molteplici punti di ingresso e creare un personale palinsesto di contenuti.
Il percorso può cominciare da qualunque partenza capace di accendere nei partecipanti curiosità, interesse o entusiasmo e chiaramente, deve durare il tempo opportuno.
Un percorso ideale non esiste, esistono le esigenze e le sensibilità di ogni persona o gruppo, perciò è necessario considerare i bisogni del pubblico di destinazione per concentrarsi sul ritmo della visita, in modo che soste e approfondimenti si alternino a momenti di movimento più scorrevoli che attraversano le sale.
Il compito della curatela è quello di organizzare il percorso espositivo, alla mediazione invece spetta il ruolo di prendersi cura del pubblico, cioè la possibilità di riformulare la mostra, creando percorsi tematici, focus e approfondimenti. Evitando di disperdere energie con percorsi troppo estesi che potrebbero diventare controproducenti e provocare noia anziché generare interesse.
Col corpo capisco
Il museo è uno straordinario laboratorio per l’esperienza, un contesto adatto a sollecitare la curiosità, il piacere della conoscenza e l’apprendimento in un clima sereno, dinamico e informale. Per queste ragioni è necessario elaborare una nuova pedagogia, un’arte di educare alternativa, che non prenda come riferimento i metodi scolastici, ma sappia approfittare delle specificità del contesto per favorire nuove possibilità di incontro tra cultura e persone.
L’attività educativa nelle sale espositive non deve ripetere le stesse censure e costrizioni corporee tipiche del mondo della scuola. Nel museo c’è un’ampia possibilità di coinvolgimento fisico e di movimento, al quale corrisponde una sconfinata libertà espressiva. Non si tratta semplicemente di utilizzare un approccio meno scolastico nella mediazione, ma di agire un radicale cambio di paradigma, che riconosca al corpo e al movimento un ruolo centrale nell’esperienza dell’arte.
Programma
Il Seminario si articola in due sessioni formative teorico/esperienziali
Approcci metodologici innovativi per l'educazione museale e la comunicazione nei servizi educativi
Attraverso la presentazione di azioni e best practices si mettono in evidenza esempi e modelli metodologici per coinvolgere il pubblico e comunicare in modo efficace.
Workshop nel museo: *nuovi occhi*
In questa sessione i partecipanti sono guidati nel processo di progettazione di nuovi format di mediazione museale.
Lo scambio tra l’opera e il pubblico diventa punto di partenza per mettere in pratica idee, attività e prospettive di lavoro per ideare nuovi progetti.
Il Seminario si articola in due sessioni formative teorico/esperienziali
Approcci metodologici innovativi per l'educazione museale e la comunicazione nei servizi educativi
Attraverso la presentazione di azioni e best practices si mettono in evidenza esempi e modelli metodologici per coinvolgere il pubblico e comunicare in modo efficace.
- Il museo come ambiente di apprendimento
- Progettare esperienze coinvolgenti
Workshop nel museo: *nuovi occhi*
In questa sessione i partecipanti sono guidati nel processo di progettazione di nuovi format di mediazione museale.
Lo scambio tra l’opera e il pubblico diventa punto di partenza per mettere in pratica idee, attività e prospettive di lavoro per ideare nuovi progetti.
- Come progettare esperienze di visita più coinvolgenti?
- Come elaborare strategie di comunicazione partecipative?
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Workshop a cura di Marco Peri
Storico dell'arte, consulente educativo per musei e istituzioni culturali.
Specializzato nella creazione, produzione e mediazione estetico-culturale, il suo lavoro si focalizza sulla sperimentazione di attività interdisciplinari tra arte e educazione. Progetta e sviluppa percorsi educativi per i musei e corsi di alta formazione per operatori e insegnanti. Collabora abitualmente con musei, festival, istituzioni e associazioni nella cura e sviluppo di programmi culturali e nella creazione di risorse didattiche innovative.
Ha collaborato con il Museo MART, Palazzo Grassi/Punta della Dogana, Peggy Guggenheim
Collection, National Gallery di Londra e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nel 2018 ha ricevuto The Marsh Award for Excellence in Gallery Education per le sue ricerche sulle pratiche educative nel museo. Attualmente è docente di Fenomenologia delle Arti Contemporanee e collabora con il Master “Museum Experience Design” presso l’Istituto Europeo
Storico dell'arte, consulente educativo per musei e istituzioni culturali.
Specializzato nella creazione, produzione e mediazione estetico-culturale, il suo lavoro si focalizza sulla sperimentazione di attività interdisciplinari tra arte e educazione. Progetta e sviluppa percorsi educativi per i musei e corsi di alta formazione per operatori e insegnanti. Collabora abitualmente con musei, festival, istituzioni e associazioni nella cura e sviluppo di programmi culturali e nella creazione di risorse didattiche innovative.
Ha collaborato con il Museo MART, Palazzo Grassi/Punta della Dogana, Peggy Guggenheim
Collection, National Gallery di Londra e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma. Nel 2018 ha ricevuto The Marsh Award for Excellence in Gallery Education per le sue ricerche sulle pratiche educative nel museo. Attualmente è docente di Fenomenologia delle Arti Contemporanee e collabora con il Master “Museum Experience Design” presso l’Istituto Europeo

Corso di Formazione organizzato presso il Castello D'Albertis, per lo staff dei servizi educativi Solidarietà e Lavoro, dei Musei di Genova
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