Un contesto straordinario per sperimentare insieme ai partecipanti una ricerca collettiva di nuove possibilità di relazione con le collezioni del museo.
L'obiettivo è superare la formula della visita guidata per costruire un'esperienza al museo più coinvolgente e attiva, una possibilità per conoscere e conoscersi utilizzando una pluralità di linguaggi espressivi e comunicativi.
Ecco qualche esempio del percorso che ho proposto:
CHI HA PAURA DEL DISEGNO?
[Sessione di disegno libero al museo]
Senza giudizio, senza paure, solo per il gusto di osservare e trasformare lo sguardo in appunti visivi...
Ps. Non dimenticare la matita ✏️
EKPHRASIS
aprire le porte all'immaginazione
Osservazioni emozionali
Cosa accade se durante l’esperienza al museo sottraiamo la vista, il senso più importante, quello che porta maggiori informazioni alla nostra conoscenza?
Chiudere gli occhi è una possibilità per aprire le porte all’immaginazione, un’opportunità per riscoprire una sensorialità più diffusa e riappropriarci del nostro corpo come strumento globale di conoscenza
SGUARDI INTENSI E MENTI IMMAGINATIVE
In questa epoca che ci sommerge di immondizia visiva, il nostro sguardo si confronta continuamente con immagini simultanee e in movimento.
Questo “assedio delle immagini” ci ha abituati a visioni passive; viviamo immersi in un mondo densissimo di messaggi visivi ma “osserviamo” davvero poco.
Sembra paradossale ma oggi diventa necessario re-imparare a vedere.
Il museo, grazie all'incontro con opere statiche, immagini ricche di storie e significati, può essere lo spazio ideale per esercitare un’osservazione attenta e superare la fretta del consumismo visivo.
L’esercitazione di “sguardi intensi e menti immaginative” che ho proposto durante il workshop *Nuovi occhi - workshop in comunicazione educativa museale* è un tentativo per riappropriarsi delle facoltà visive e ricollegare il potenziale comunicativo delle immagini alle personali capacità intuitive.