Finalmente un programma didattico in presenza, e nonostante i musei e i luoghi della cultura siano ancora chiusi è stata l’occasione per riflettere su questo straordinario momento storico, mettendo al centro il pubblico dei musei.
La crisi che stiamo attraversando impone l’urgenza di ripensare tutte le attività, ci invita a comprendere i cambiamenti sociali in atto (penso ai bambini e agli adolescenti che per troppo tempo hanno trascurato esperienze e relazioni vivendo una “reclusione” insopportabile)
Progettare “Museum Experiences” significa restituire a tutte le persone esperienze culturali significative che sappiano interagire con le nuove inquietudini e aspettative del nostro presente.
Con la speranza che i musei e i luoghi della cultura si impegnino ancora di più per rinnovare nel pubblico la fiducia e lo slancio per immaginare con consapevolezza il Futuro.
Costruire conoscenze. .
Provando a rompere il paradigma dell’aula come spazio gerarchico di trasmissione del sapere per approfittare invece di molteplici scambi tra sensibilità ed esperienze diverse.
Le neuroscienze affermano che ogni persona costruisce il proprio senso del mondo attraverso sensazioni fisiche ed emozioni, tanto quanto per mezzo di processi razionali. Bisogna perciò superare il pregiudizio che distingue facoltà intellettuali e capacità sensoriali, e riconoscere che la razionalità e le sensazioni sono entrambe radicate nel nostro corpo e hanno pari valore nella costruzione della conoscenza. Ogni persona che arriva al museo porta con sé la propria cultura, così come le personali capacità percettive, immaginative ed emozionali. Mettere in pratica questa convinzione nell’azione educativa significa poter coinvolgere ogni persona completamente e nella dimensione più profonda.