Come si svolgerà il lavoro didattico-educativo e di mediazione museale nell’anno scolastico che sta per cominciare?
Per tutti coloro che sono impegnati nell’avventura educativa tra musei e persone, “l’incertezza” sarà la condizione con cui siamo chiamati a progettare nuove attività ed esperienze partecipative.
Il nostro ruolo per coinvolgere giovani e adulti a ritornare al museo oppure a entrarci per la prima volta, avrà bisogno di uno slancio di perseveranza e di pazienza per rispettare norme e protocolli.
Probabilmente sarà necessario uno sforzo altrettanto straordinario per immaginare e realizzare nuovi progetti o per ripensare con buonsenso le attività già programmate.
Mi sembra importante non lasciarci condizionare dall’incertezza e impegnarci per disegnare una visione positiva di futuro, dobbiamo generare azioni e situazioni per dare vita a nuovi spazi di confronto, relazione e riflessione, costruire insieme al nostro publico una nuova consapevolezza che preparari al cambiamento e alle trasformazioni che ci coinvolgono.
Tra i destinatari delle nostre proposte un’attenzione speciale merita più di tutto il mondo della scuola.
I bambini e le bambine e tutti i giovani studenti hanno bisogno di recuperare esperienze e relazioni che troppo a lungo sono state sacrificate.
È necessario interrogarsi su quali siano le urgenze educative del nostro tempo.
Provare a rispondere con puntualità a ciò che è importante, ora e nel prossimo futuro, nel nostro territorio e per la nostra comunità di riferimento.
Le collezioni del museo acquistano senso quando si mettono al centro le persone attraverso il ruolo di educatori, guide e mediatori. Tutti noi dobbiamo caratterizzare il nostro lavoro con attitudine coraggiosa e sperimentale, impostando le nostre azioni educative con una prospettiva di ricerca continua che consenta di restituire a insegnanti e studenti la fiducia dell’incontro negli spazi del museo.