Il museo non è una scuola, (e non dovrebbe esserlo), eppure offre un contesto straordinario per l'apprendimento.
Il museo contemporaneo è uno “spazio totale”, uno spazio pubblico che può contribuire alla costruzione di una cultura condivisa, dando forma alla relazione tra cultura e persone, tra cultura e società.
Tra le istituzioni culturali del nostro tempo il museo può essere il luogo più promettente nel quale sperimentare nuove visioni e pratiche educative.
Concepisco l'educazione museale come uno spazio di ricerca per la trasformazione sociale attraverso le arti ed il museo come un archivio straordinario di collegamenti tra idee, storie e temi che scaturiscono dalle collezioni esposte.
Un patrimonio ricchissimo per rivendicare orgoglio verso il passato, leggere, comprendere e interpretare il presente, generare la conoscenza, il potere e la fiducia per cambiare il futuro.
Quali musei e centri culturali credono fermamente in tutto questo?
Perché una società, apparentemente avanzata come la nostra, non ha ancora compreso appieno l'idea che le istituzioni culturali possano anche essere luoghi educativi validi come la scuola o l'università?
Come può essere modificata questa percezione?
Nei musei, i Dipartimenti Educativi sono quasi invisibili alla società, eppure, gli educatori che ne fanno parte sono le figure che interagiscono maggiormente con le persone e progettano esperienze per migliorare i processi cognitivi, affettivi, sensoriali ed esperienziali dei pubblici?
A che punto è la ricerca educativa nei musei?
È necessario avere più risorse?
Quali musei e centri stanno investendo in questa direzione?
Quali professionisti guidano questo cambiamento educativo?