Nel 400 a.c. Zeusi e Parrasio erano considerati i due pittori più abili del mondo antico. I due si sfidarono in una gara di pittura per stabilire una volta per tutte chi fosse il più bravo. Dopo aver completato le proprie opere, gli artisti si ritrovarono nella piazza pubblica con i dipinti celati da un drappo, pronti a farsi giudicare.
Zeusi fu il primo a rivelare il proprio lavoro: dell'uva dipinta con tale perizia che alcuni passerotti cominciarono a svolazzare intorno al quadro cercando di beccare gli acini. Zeusi, soddisfatto per la prova chiese allora a Parrasio di svelare il suo dipinto e dunque di sollevare il drappo rosso che lo copriva.
Ma Parrasio rispose che non ce n'era bisogno, perché il suo quadro non era mai stato coperto. Fu grande la sorpresa di Zeusi nel constatare che il dipinto del rivale era la raffigurazione del drappo stesso. La vittoria fu quindi attribuita a Parrasio, poiché nonostante il suo avversario avesse ingannato degli uccelli, a lui era riuscito di ingannare l'occhio di un artista.
Zeusi continuò allora a dipingere con ostinazione per raggiungere effetti illusionistici sempre più vicini alla realtà.
Una volta dipinse un giovane ragazzo che teneva tra le braccia un cesto colmo d’uva.
Quando lasciò la tela all’esterno del suo studio perché si asciugasse, alcuni passerotti si avvicinarono all’uva nel vano tentativo di mangiarla.
In quest’occasione, si racconta, Zeusi si infuriò moltissimo, convinto da questo episodio della scarsa qualità realistica della propria pittura. Infatti era giunto alla conclusione che se il ragazzo fosse stato dipinto meglio, gli uccelli, per paura, non si sarebbero neppure avvicinati.
La fine di questa storia non è certa, ma pare che Zeusi dipinse con ancora maggiore cura il giovane ragazzo con il cesto d’uva.
Quando terminò l’opera la espose al sole perché si asciugasse e rimase a contemplarla.
Prontamente si avvicinarono tre passeri, il primo fuggì via alla visione della presenza del ragazzo. Il secondo, incurante del giovane raffigurato nel dipinto tentò invano di mangiare l’uva.
Il terzo passero, invece, con grandissima sorpresa di Zeusi, volò a lungo intorno al dipinto e infine si posò di fronte per osservarlo.
Il suo era uno sguardo attento, generoso, intenso e meravigliato.
[Da questa vicenda prende il nome l’Ordine del Terzo Passero, (The Order of the Third Bird) organizzazione semiclandestina dedita alla ricerca di pratiche di osservazione profonda. La storia sfuggente e poco conosciuta di questa organizzazione è ancora oggetto di studio].