A dicembre 2019 ho ricevuto l'invito di partecipare come Visiting Lecturer nel Master Curatorial Practice per portare la mia esperienza di educatore museale.
La cosa più affascinante di questi incontri è che nessuna delle studentesse è europea ma provengono da tutto il mondo: dal Brasile, dall’India, dalla Korea e dalla Giordania.
La straordinaria Venezia, così come sempre nella sua storia, continua a travalicare ogni confine culturale.
Al gruppo di giovani curatrici ho proposto un percorso dedicato all'attenzione verso il pubblico, per cambiare prospettiva e spostare l'attenzione dalla centralità del ruolo dell'artista verso un'ascolto più attento dei bisogni e delle aspettative di tutti i tipi di visitatori.
Sono certo che il punto di vista dell'Educazione museale, innovativa, critica e dirompente, possa dare slancio ai loro progetti,
Il museo contemporaneo può essere uno spazio d’apprendimento straordinario, un formidabile spazio di scambi, di formazione e trasformazione.
Il museo come un “ipertesto” di collegamenti tra idee, storie e temi che scaturiscono dalle opere esposte, un patrimonio ricchissimo per leggere, comprendere e interpretare il nostro tempo.
Il museo contemporaneo per me è il luogo in cui immaginare con attitudine sperimentale nuovi modelli conoscitivi e pratiche educative innovative.
Con questa convinzione il mio intervento per il Master Curatorial Practice di IED Venezia si è svolto tra le opere di The Peggy Guggenheim Collection
- Qual è la prima cosa che percepisco quando osservo quest’opera?
- Quali associazioni mi vengono in mente: immagini, parole, sensazioni, memorie?
Un rispecchiamento in cui è possibile conoscere e conoscersi. In cui ogni opera diventa il pretesto per riflettere il proprio modo di vedere e di essere.
Uno scambio importantissimo in cui l’opera d’arte diventa materia viva per incontrare la vita.
[Questa è una delle idee che ho condiviso durante il workshop per il Master Curatorial Practice.
Il mio auspicio è che le giovani curatrici siano consapevoli che i protagonisti dell’esperienza dell’arte non sono unicamente gli artisti e le opere, ma soprattutto le persone. Ognuno con le proprie inquietudini e sensibilità].