Quando i linguaggi dell’arte invadono lo spazio urbano diventano lo specchio in cui si riflettono i bisogni, le inquietudini, le gioie e le paure del mondo.
L’arte di Keith Haring nasce dall’esigenza primordiale di esprimersi e di essere parte del quotidiano: la stessa da cui hanno origine le pitture aborigene, africane e le incisioni rupestri di 40.000 anni fa… e forse anche la stessa che spinge i bambini a dipingere i muri di casa.
Il workshop è organizzato come una drawing session, una sessione collettiva di disegno aperta a tutti, per esplorare le possibilità del disegno come stimolo per rafforzare le nostra capacità di osservare e potenziare le personali facoltà intuitive e creative.
Attraverso diverse attività, esperienze e giochi, direttamente a confronto con i disegni originali di Keith Haring, i partecipanti saranno coinvolti nell’esplorazione delle molteplici possibilità espressive del “segno” in movimento.
Keith Haring
Imparare a disegnare è essenzialmente imparare a vedere.
È qualcosa che va ben oltre il guardare con gli occhi, imparare a disegnare non è solo l’acquisizione di una tecnica, ma è l’abilità di elaborare le informazioni visive in modo diverso dagli stati ordinari di coscienza del pensiero lineare e razionale.
Sull’esempio di Maria Lai, Jackson Pollock, Heather Hansen, segni mossi, ... abbiamo sperimentato che il disegno si può ‘sentire ‘ e coinvolgere il movimento, la danza e le emozioni.
Una modalità per superare i blocchi percettivi e riconoscere il di-segno come strumento per vedere e pensare.