Arte + Educazione
Museologia, PROGETTI EDUCATIVI, CONFERENZe, WORKSHOP
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Palazzo Merulana ha accolto il workshop Pratiche Sensibili.
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Sono particolarmente felice di aver proposto il workshop di formazione Pratiche Sensibili tra i capolavori delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Da tanti anni le mie ricerche si concentrano sulle pratiche di mediazione culturale con l’obiettivo di valorizzare al meglio lo spazio di relazione tra le persone e l’arte. In questo workshop ho condiviso una parte delle mie ricerche che si concentrano sul tema del Welfare Culturale, ossia quelle occasioni che considerano i musei e i luoghi della cultura, contesti ideali per vivere esperienze di benessere personale e sociale. Benessere nelle sale museali significa offrire alle persone occasioni per star bene, cioè momenti in cui prendersi cura di se stessi, in un clima piacevole e rilassato a contatto con l’esperienza artistica. Un tempo e uno spazio dove anche il corpo trova la sua comodità e le sollecitazioni culturali dell’arte non trascurano le capacità immaginative ed emotive di ciascuna persona. Il museo può essere un altrove speciale, un luogo altro in cui immergersi in un’esperienza coinvolgente, per superare la fretta e il consumo compulsivo di immagini che ci vede spesso spettatori passivi attraverso gli schermi e non protagonisti attivi di uno sguardo vivace e presente. Un altrove in cui dedicare un tempo all’ascolto di se stessi per tornare a ‘sentire’ con la globalità della personale sensibilità. Sono sempre di più i musei del mondo che abbracciano queste possibilità per offrire al pubblico percorsi ed esperienze che possono coinvolgere in maniera più intensa e globale la sensibilità di ciascuna persona. In questa attività di formazione ho proposto ai partecipanti di sperimentare pratiche e strumenti che possono integrarsi nei percorsi museali per generare insieme al pubblico, occasioni di benessere a contatto con l’arte. Questo workshop si è articolato in due sessioni nelle quali ho condiviso con un approccio pratico e sperimentale, diverse opportunità per coinvolgere più intensamente nell’esperienza dell’arte. Nella prima sessione ho invitato i partecipanti a sperimentare le pratiche di Mindfulness per meditare di fronte alle opere, creando un contesto di profondo radicamento nel ‘qui e ora’, per osservare con piena consapevolezza, riscoprendo l’intensità della propria percezione. Abbiamo anche esplorato l’opportunità dell’osservazione lenta per mezzo di pratiche di Slow Looking, che invitano a sostare a lungo di fronte alle opere d’arte affinché queste possano esprimere tutte le loro possibilità comunicative, permettendo a ciascuna persona di immergersi in un’esperienza di contemplazione che valorizza la percezione e il coinvolgimento immaginativo. La seconda giornata delle Pratiche Sensibili si è concentrata sulle interazioni estetico-culturali, ossia quelle opportunità d’incontro tra le persone attraverso dialoghi e momenti di condivisione. Con l’obiettivo di favorire relazioni e connessioni interpersonali abbiamo esplorato strumenti per far interagire le persone con l’arte oltre la dimensione puramente razionale. Queste pratiche includono esercizi di osservazione e costruzione interpretativa collettiva che valorizzano le differenti sensibilità individuale e si rafforzano nella condivisione di gruppo. Il workshop Pratiche Sensibili offre l’opportunità di esplorare le connessioni tra arte, benessere e relazioni, per vivere l’esperienza culturale nel museo in modo del tutto diverso, più empatico e introspettivo, mettendo al centro la sensibilità e l’esperienza unica di ciascuna persona. Prossimo appuntamento a Venezia,
Gallerie dell’Accademia 25 ottobre 2024 Informazioni e iscrizioni: https://www.marcoperi.it/ps2.html Visitare la Fondazione Luigi Rovati è un viaggio nel tempo straordinario. L’atmosfera del piano ipogeo, dove sono esposti i preziosi reperti etruschi, è il contesto ideale per sperimentare con i bambini esperienze, attività e giochi che favoriscono uno sguardo attento e curioso. Si possono incontrare una molteplicità di storie in un ambiente immersivo di notevole suggestione, che stimola la percezione e l’immaginazione. È stato un privilegio accompagnare i giovanissimi allievi di SOUx Milano, la scuola di architettura per bambini fondata da Mario Cucinella, che ha progettato questo luogo. Insieme ci siamo immersi in un’atmosfera senza tempo, tra capolavori etruschi di 2500 anni fa e le più recenti sperimentazioni dell’arte contemporanee di questa magnifica collezione. Un museo contemporaneo dovrebbe essere così: stimolante, innovativo, inclusivo. Capace di far dialogare la storia con il presente e di offrire al pubblico un’esperienza coinvolgente nell’incontro con la bellezza. Inoltre, la Fondazione Luigi Rovati è un’occasione unica per riflettere sul ruolo dell’architettura e del design nella valorizzazione del patrimonio artistico e nella creazione di spazi culturali innovativi. #educazionemuseale #didatticamuseale #bambinialmuseo In questo contesto ho accompagnato i formidabili allievi di @soux_milano per una visita con nuovi occhi.
Bambine e bambini tra 7 e 10 anni, per sollecitare sguardi curiosi e posture inedite nell’esplorazione dell’arte. Un percorso dove i protagonisti sono stati i bambini e lo spazio di relazione tra loro e le opere. Un’opportunità per stimolare domande, dialoghi e raccontare infinite storie intorno all’arte. Visitare un museo in famiglia è un’occasione preziosa da vivere insieme. La dimensione di gruppo arricchisce ogni percorso educativo, la compresenza di sensibilità diverse permette di mescolare punti di vista e pensieri. Di condividere sguardi e voci. Questo vale ancora di più quando il gruppo comprende persone di diverse età. Oggi ho guidato due gruppi di adulti e bambini, dai 4 ai 15 anni, in un viaggio alla scoperta dell’arte contemporanea nello straordinario spazio di Pirelli HangarBicocca. Quando si esplora una mostra d’arte contemporanea, i più piccoli sono sempre ben disposti a mettere in gioco la loro curiosità e lasciarsi trasportare negli universi creativi degli artisti. C’è sempre tanto da imparare dal loro sguardo, più puro, meno giudicante, capace di abbracciare senza troppi schemi anche i linguaggi più innovativi. Per gli adulti è importante confrontarsi con la libertà espressiva dei bambini e sentirsi anche loro più liberi di esprimersi e di aprirsi, grazie al senso di stupore che i bambini trasmettono. Allo stesso tempo, per i bambini è stimolante confrontarsi con il pensiero degli adulti, perché nell’arte ogni voce ha lo stesso valore e i bambini si sentono ascoltati. I percorsi intergenerazionali offrono quindi la possibilità di mescolare le sensibilità di adulti e bambini, per creare momenti preziosi di incontro e dialogo. L’importante è che ognuno possa essere sé stesso e vivere l’esperienza secondo la propria capacità. È in questo spazio di relazione, tra arte e persone, che nasce la meraviglia. #educazionemuseale #famigliealmuseo #artecontemporanea #museo #didatticamuseale Un’idea di scuola
La scuola è un sistema complesso in cui entrano in gioco innumerevoli fattori. Al centro ci sono gli studenti, bambine e bambini che poi diventano adolescenti, ragazze e ragazzi, in un percorso della vita che cresce con loro. Ognuno di loro è una persona unica, con la propria sensibilità, la propria intelligenza e capacità. Se la scuola deve "educare", nel senso etimologico del termine dal latino “educere”, "tirar fuori", "estrarre", significa che deve offrire a ciascuna persona opportunità per far emergere la parte migliore. In altre parole, deve offrire occasioni affinché ciascuno trovi la strada che conduce a sé stesso, al proprio talento, valorizzando la specificità di ognuno. Apprendere dev’essere connesso all’idea di star bene. La curiosità e l’interesse devono essere i catalizzatori per stimolare lo studio e l’approfondimento. Una scuola che permetta di imparare con gusto, con piacere. Dietro ogni studente che va a scuola c'è naturalmente una famiglia. E sappiamo bene che non tutte le famiglie sono uguali. Ciò che gli studenti vivono a casa è determinante per la loro crescita. Per questo la scuola pubblica ha una grande responsabilità nei confronti di tutta la società. Tutte le famiglie si aspettano di stare sereni mentre i figli frequentano la scuola. Significa sentire che la scuola è un luogo sicuro a cui delegare una parte importante della crescita dei propri figli. Naturalmente la scuola è fatta principalmente di insegnanti, che devono essere motivati e preparati. Insegnare a scuola dovrebbe essere come una vocazione, un sacro fuoco che impegna tutte le migliori energie. La formazione delle nuove generazioni non merita niente di meno. Gli insegnanti dovrebbero aggiornarsi costantemente, avere occasioni per continuare a crescere insieme ai loro studenti. Significa essere sempre pronti al cambiamento, aperti all'innovazione. In risonanza con il mondo dei più giovani, pronti ad abbracciare la novità senza mai cristallizzarsi unicamente nella disciplina. Servono docenti che siano persone autentiche, che non temono di mettere in gioco anche la propria sensibilità emotiva perché insegnare non vuol dire solo occuparsi di temi cognitivi, ma coinvolgere la complessità e la globalità di ciascun studente. Insegnanti in rapporto di osmosi con i loro studenti, pronti a dare e sopratutto a ricevere. Docenti che sappiano includere nella didattica il corpo e il movimento che troppo spesso è censurato in favore dell'apprendimento razionale. Inoltre, alla scuola non servono solo insegnanti bravi ma anche figure esterne, che possono arricchire il percorso di crescita con opportunità formative trasversali, che includono le arti, le tecnologie, lo sport, e tutto ciò che permette di intrecciare la scuola con la realtà. Ancora, in questa alchimia complessa che è la scuola, c'è il cosiddetto "terzo educatore": l'ambiente, gli spazi educativi. Le scuole dovrebbero essere luoghi belli, dove la parola cura è centrale. Spazi interni curati, accoglienti, acusticamente adeguati, perfettamente funzionali per ciò a cui sono destinati. Si trascorre la parte più importante della giornata tra le mura delle scuole, perciò è essenziale che siano luoghi caratterizzati da bellezza, con giardini curati e spazi polivalenti per la socialità, per le relazioni, per vivere un tempo di qualità. Infine, un pensiero per la dispersione scolastica, una piaga che attraversa la scuola. Senza dubbio un dramma di cui si sottovalutano le conseguenze. La dispersione comincia sentendo la scuola un luogo inospitale, incapace di motivare e di cogliere l'unicità di ciascuno. Soprattutto per gli studenti delle scuole superiori che spesso sono pendolari, un elemento importantissimo è l'efficienza del sistema dei trasporti. Bus comodi e stazioni accoglienti in cui attendere, determinano la qualità del viaggio verso la scuola. Alzarsi presto e rincasare tardi può essere devastante se si viaggia scomodi e questo concorre certamente a creare un pessimo rapporto con l’idea di scuola. L’abbandono scolastico è il fallimento del sistema della scuola, in altre parole è emarginazione sociale. Pensare in maniera prioritaria alla scuola significa progettare l’infrastruttura più importante, quella del sapere. Perché i bambini di oggi tra vent’anni saranno adulti più preparati e consapevoli, pronti per affrontare con fiducia le sfide che ci attendono. Perché l’educazione è trasformazione. Viviamo in un’epoca in cui le immagini hanno un potere enorme e ci assediano attraverso gli schermi dei dispositivi cellulari, computer e tablet, rendendo la nostra attenzione debole e superficiale.
Questo potere può condizionare i nostri comportamenti e le nostre scelte. I social network stanno abituando il nostro sguardo a uno scorrimento infinito di visioni passive in cui, paradossalmente, siamo osservati anziché essere osservatori. Sempre più spesso ci troviamo ad essere consumatori (passivi) di immagini piuttosto che protagonisti attivi di sguardi. In questo contesto, il rapporto con le immagini diventa quindi un tema cruciale della vita. Concetti come “presenza” e “attenzione” meritano di essere valorizzati e di diventare il cardine di un nuovo modo di vivere la realtà contemporanea. Il museo, e più in generale l’arte visiva, ci offrono un territorio straordinario in cui sperimentare nuove attitudini per recuperare sguardi più consapevoli. Un contesto ricco di sollecitazioni in cui maturare uno ‘sguardo critico’ che non si ferma alla superficie ma che sa scegliere, che sa interpretare. Che torna a essere protagonista attivo e non solo consumatore compulsivo e passivo di immagini. In questo senso, il museo può diventare un altrove, un luogo di riflessione e di crescita personale, dove vivere in piena presenza, un nuovo rapporto con le immagini e una nuova attenzione nella vita quotidiana. Educational Exchange, corso di aggiornamento per lo staff di Itinera Livorno, Turismo e Cultura23/10/2023 Questa ‘mise en abyme’ è una sintesi fotografica perfetta per raccontare le innumerevoli storie dentro le storia che abbiamo vissuto nel Museo Civico Giovanni Fattori - durante il workshop d’aggiornamento per l’educazione museale per lo staff di Itinera Livorno Cultura e Turismo. Il museo contemporaneo può essere il luogo dove immaginare nuovi modi per apprendere e fare esperienze. Abbiamo esplorato il benessere durante le occasioni d’apprendimento e sperimentato come progettare esperienze coinvolgenti. Occasioni che sappiano coinvolgere corpo, mente e spirito, senza mai trascurare l’unicità di ciascuna persona. Il Museo Civico Giovanni Fattori -è un’esperienza unica. Il privilegio di condividere conoscenze in un ambiente così prezioso arricchisce il mio lavoro. Approfondire l’educazione estetica e la relazione con l’arte in un luogo eccezionale è un impegno che si intreccia con il piacere. Grazie all’invito di Itinera Livorno Cultura e Turismo per il privilegio di collaborare in un luogo così speciale. #educazionemuseale #arte #didatticamuseale #museo #esteticarelazionale È uscito il libro: “Progettare per i bambini. Dialoghi tra design ed educazione” curato dal master Design for Children, della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano.
Il libro contiene i dialoghi tra professionisti di vari ambienti: teatro, arte, mediazione culturale, progettazione strategica in ambito sociale, educazione museale. C’è anche un mio contributo in dialogo con Carlo Tamanini, responsabile dell’area educazione del Mart - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Insieme abbiamo condiviso idee intorno all’arte e all’educazione estetica, evidenziando come il museo contemporaneo possa contribuire a sviluppare il pensierocritico e la creatività. Ma anche come praticare l’arte e frequentare il pensiero degli artisti sia un’esperienza trasformativa. Il volume si può acquistare dal sito dell’editore: https://lazydog.eu/product/progettare-per-i-bambini-dialoghi-tra-design-ed-educazione-2/ Esercizi di Meraviglia è il titolo di un percorso per_formativo che ho curato per il Museo Mart dal 30 settembre al 1 ottobre 2023. È stato un intenso fine settimana di esperienze dedicate all’educazione estetica e al pensiero creativo. Un corso per docenti che vogliono sperimentare nuovi approcci per costruire esperienze d’apprendimento più coinvolgenti a partire dai linguaggi dell’arte. In questi appuntamenti ho condiviso alcune pratiche che nascono dalla mia esperienza di educazione museale e che evidenziano la necessità di non trascurare le possibilità conoscitive del corpo nella costruzione della conoscenza. Che riconoscono al senso di meraviglia un ruolo centrale per sollecitare il piacere di apprendere. Tutte le attività che abbiamo sperimentato sono anche un invito per abbracciare un nuovo modo di insegnare che favorisce il pensiero critico e la creatività. Ho accompagnato un gruppo di insegnanti alla scoperta di nuovi approcci per arricchire le relazioni educative attraverso l’arte.
Il museo ci ha offerto uno straordinario spazio di libertà e condivisione, per mettere alla prova nuovi strumenti e azioni per coinvolgere lo sguardo curioso aperto alla meraviglia. Nel contesto delle opere del museo, ci siamo concentrati nel curare le risorse percettive, immaginative ed emotive che abitualmente la scuola trascura. La cosa più bella è stata la passione che ciascuna docente ha offerto al gruppo. Un’occasione preziosa di scambi per costruire una comunità educante, aperta e innovativa. #educazionemuseale #arte #scuola #museo #educazioneestetica #formazionedocenti #EsercizidiMeraviglia #Mart Ogni volta che ritorno in Sicilia, rimango piacevolmente sorpreso dalla profonda stratificazione di storie che caratterizza quest'isola. Questa volta ho visitato Salemi, per condurre la prima giornata del corso per docenti e operatori culturali “COLLISIONI, DIALOGHI E SCAMBI TRA ARTE, CULTURA ED EDUCAZIONE”, organizzato insieme a Giuseppe Maiorana per la Rete Museale e Naturale Belicina, per le Giornate Europee del Patrimonio, 23/24 settembre 2023 Questa esperienza rappresenta un'opportunità straordinaria per costruire una solida alleanza tra il mondo della scuola e le istituzioni culturali. Un’occasione di scambio per sperimentare nuove pratiche per progettare esperienze coinvolgenti a contatto con le collezioni dei Musei e altri luoghi del Patrimonio culturale. Il corso prosegue presso il MAC Gibellina museo d'arte contemporanea, un luogo affascinante che promette ulteriori emozioni. L'Utopia di Gibellina In questo luogo unico e straordinario, nel cuore della Sicilia occidentale, convergono urbanistica, arte pubblica e una visione straordinaria. Qui, l'arte contemporanea è stata il motore che ha innescato innumerevoli connessioni, facilitando lo sviluppo e la trasformazione sociale. Lo scorso anno, ho avuto il privilegio di visitare Gibellina come ospite della Rete Museale e Naturale Belicina e ho scoperto un mondo di persone generose e appassionate, che si impegnano per il cambiamento. Sono tornato quest'anno per condividere un intenso corso di formazione rivolto a docenti e operatori culturali, focalizzato sulla progettazione di esperienze coinvolgenti nei musei e nei luoghi di interesse culturale. Abbiamo sperimentato nuovi approcci per promuovere la partecipazione attiva, incoraggiare la condivisione di sguardi e prospettive personali nell’esperienza estetica dell’arte nelle sale del Museo d’arte contemporanea MAC Gibellina. Desidero ringraziare di cuore tutte le persone che hanno partecipato con gioia e sorpresa a queste straordinarie giornate. Insieme, possiamo delineare con chiarezza i contorni dell'utopia e trasformarla in una visione concreta e in azioni tangibili. In questo corso di formazione ho avuto l'opportunità di incontrare un gruppo di docenti, appassionate e sensibili, con le quali ho condiviso il mio approccio per “educare con arte”. Abbiamo discusso di educazione estetica e di come offrire esperienze d’apprendimento coinvolgenti. Abbiamo evidenziato l’importanza di non trascurare mai il corpo nelle pratiche pedagogiche e sperimentato le sue possibilità conoscitive. Ma soprattutto, abbiamo condiviso la necessità di immaginare una scuola diversa, ripensando i processi e le metodologie, per affrontare le sfide educative del nostro tempo. Gli Esercizi di Meraviglia continuano presso la Galleria Comunale d'Arte di Cagliari, per sperimentare i superpoteri dello sguardo attento e curioso. Il secondo incontro è stato un pomeriggio di “Esercizi di Meraviglia” nelle sale della Galleria Comunale d'Arte di Cagliari
Ci siamo immersi nelle opere del museo per sperimentare nuovi approcci estetici e narrativi. Uno dei principali obiettivi è stato esercitare le nostre capacità di osservazione. Scoprire l’incredibile Meraviglia che si rivela quando si guarda davvero oltre la superficie. Esplorare le possibilità dello sguardo per superare l'atteggiamento di semplici spettatori, verso un'osservazione attenta e curiosa. Lo sviluppo dello sguardo critico e del pensiero creativo è un aspetto fondamentale dell’educazione con l’arte visiva. Inoltre, abbiamo sperimentato pratiche per coinvolgere la globalità individuale di ciascuna persona nel percorso di conoscenza. Ognuno ha portato la propria sensibilità unica, arricchendo così le prospettive nella dimensione di relazione col gruppo. Ma ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stato condividere uno spazio di libertà, per confrontarsi tra modi di vedere e modi di essere. Il rapporto con le opere del museo è uno spazio di dialogo aperto e di scambio di idee, dove ciascuna persona può esprimere la propria visione e incontrare altri punti di vista. Il corso si replica al Museo Mart di Rovereto il prossimo 30 settembre, 1 ottobre - Iscrizioni: tel. 0464 454108; e-mail [email protected] Purtroppo, è una realtà indiscutibile che nella scuola manchi spazio per l'educazione al patrimonio culturale, inclusa la Storia dell'arte che soffre di marginalità.
Inoltre, manca un'alleanza sistematica tra i luoghi della cultura e le scuole. Molte bambine completano l'intero ciclo della primaria senza mai avere l'opportunità di vivere esperienze legate al teatro, cinema, musei o altri luoghi culturali. Sappiamo bene che l'educazione al patrimonio non è un campo di ricerca inedito, e molti professionisti si impegnano costantemente per avvicinare i più giovani a queste tematiche. Tuttavia, il dialogo con il mondo della #scuola non è ancora abbastanza solido e necessita di un'ulteriore ‘spinta gentile’ per creare un'indispensabile sinergia tra l'educazione al #patrimonioculturale e l'educazione formale. Certamente educare alla bellezza può cominciare fin dalla prima infanzia. L’educazione al Patrimonio è innanzitutto una crescita di consapevolezza e di sensibilità, che nasce dalla conoscenza e che produce apprezzamento e rispetto. Sarebbe importante che i bambini e le bambine delle scuole fossero più abituati a frequentare musei e luoghi della cultura come pratica educativa costante durante l’istruzione. Una scuola che dialoga con i luoghi del patrimonio e che approfitta delle straordinarie opportunità della bellezza per preparare nuove generazioni che sappiano prendersi cura dei luoghi e delle memorie. (Riflessione a commento dell'articolo di V. Trione su Corriere della Sera del 24/07/2023 Le pratiche sensibili al museo si riferiscono a un approccio che coinvolge i visitatori in modo attivo ed empatico, incoraggiando un'interazione personale, più consapevole e profonda con le opere. Un’opportunità in cui l'arte diventa un mezzo per esplorare emozioni, stimolare la creatività e connettersi con gli altri. In altre parole, una straordinaria occasione per favorire il benessere individuale e collettivo. In un mondo sempre più frenetico, che ci assedia con un flusso incessante di immagini e di relazioni mediate dalla tecnologia, queste pratiche offrono un'opportunità unica per rallentare e concentrarsi sul momento presente. L'arte ci invita a riflettere, a esplorare i nostri pensieri, ma anche a sollecitare sentimenti più intimi e a connetterci con la nostra interiorità. Le pratiche sensibili, possono assumere molte forme, come meditazioni guidate di fronte alle opere, percorsi percettivi e sensoriali, conversazioni in gruppo secondo l'approccio Visual Thinking Strategies o attività creative di Arte Terapia ispirate alle opere. Qualunque sia la forma, rappresentano occasioni per immergersi intensamente nell'esperienza dell'arte, che diventa strumento per riconnettersi con se stessi e con gli altri in modo profondo e significativo. La cosa più importante è creare uno spazio inclusivo, in cui ogni persona possa sentirsi libera di esprimere se stessa e di entrare in contatto con la propria immaginazione e le proprie emozioni. L'arte è uno strumento prezioso per favorire relazioni tra le persone e il museo è molto di più che un luogo da visitare, ma uno spazio sociale da vivere in modo creativo per immaginare nuove connessioni trasformative. Questa esperienza di bellezza può alimentare il benessere emotivo, stimolare la creatività e ispirare nuove idee e progetti nella nostra vita. Le pratiche sensibili sono anche un progetto di formazione destinato allo staff del museo, per far crescere consapevolezza, oppure possono rappresentare una preziosa occasione per sessioni di team building in piccole o grandi aziende. Scrivimi per approfondire e immaginare collaborazioni dedicate a questa opportunità. #mindfulness #VTS #ArteTerapia #Benessere #Arte #Museo Per la mostra Rivoluzione Vedova in corso a M9 Museum di Mestre (VE), ho progettato due esperienze artistiche speciali dedicate al pubblico che vuole vivere la relazione con l’arte in maniera più consapevole e coinvolgente: Corpo a Corpo, esplorazione dinamica e interattiva delle opere di Emilio Vedova Oltre il visibile, Visita immersiva e sensoriale attraverso pratiche di meditazione Mindfulness e Slow Looking Le attività saranno l'occasione per sperimentare pratiche sensibili e un’approccio più consapevole nella relazione con l’arte e verranno offerte al pubblico della mostra a cura dello staff educativo del museo. Corpo a CorpoIl primo percorso che ho progettato per la mostra Rivoluzione Vedova è un’esplorazione dinamica e interattiva delle opere. Vedova ha sempre avuto un atteggiamento fisico nei confronti della pittura, coinvolgendo il proprio corpo nel processo creativo. Ogni segno sulla tela è infatti il risultato di un gesto dell'artista, una manifestazione della sua corporeità che ha dato forma a opere potenti e sensuali allo stesso tempo. Questo workshop adotta un approccio dinamico e interattivo all'esplorazione delle opere in mostra, privilegiando il movimento e l’azione come strumenti di coinvolgimento. La relazione con l'ambiente espositivo diventa uno spazio di immersione, secondo il concetto di embodiment che mette al centro l'esperienza corporea, i pensieri e le emozioni che essa suscita. Durante il percorso, i partecipanti saranno coinvolti attraverso pratiche d'interazione estetica con l’obiettivo di sperimentare attivamente un coinvolgimento fisico-sensoriale con le opere. Sinestesie, esperienze sonore e altre opportunità per mettere al centro il corpo come strumento percettivo sono elementi di questo percorso. Parole chiave: interazione, movimento, corpo, gesto azione, sinestesie Oltre il visibileIl secondo percorso che ho progettato per la mostra Rivoluzione Vedova è una visita immersiva e sensoriale. Le opere di Emilio Vedova ospitano sulla superficie pittorica la tensione dinamica della gestualità dell'artista e portano con sé la carica di una forte espressione emotiva, una stratificazione di messaggi che si presentano ai nostri occhi come immagini profonde e impetuose. In questo workshop il pubblico sperimenta un'esperienza di contemplazione profonda e di ascolto attivo delle opere, attraverso pratiche di Mindfulness e Slow Looking. Ogni tela diventa uno specchio nel quale riflettersi intimamente, ma anche una finestra aperta verso un infinito da scoprire. L'attenzione prolungata su una singola opera può permettere di coglierne dettagli e sfumature altrimenti invisibili, e l'attenzione alla respirazione e alla presenza nel qui e ora, può aiutare a entrare in un dialogo intenso con la tela. Durante il percorso, ho proposto semplici esercizi di meditazione guidata per aiutare i partecipanti a concentrarsi e ho favorito occasioni per applicare i principi dello sguardo lento durante l’osservazione. L'obiettivo è vivere un'esperienza di benessere, di profondo ascolto e di esplorazione interiore. Si tratta di un percorso caratterizzato da un clima piacevole e informale, in cui le opere di Emilio Vedova diventano strumento di introspezione e di scoperta di personali orizzonti emotivi. Parole chiave: benessere, percezione, mindfulness meditazione, slowlooking, introspezione Ho avuto il piacere di essere intervistato per il podcast Museum Education.
Sono davvero grato allo straordinario curatore Alberto Michalette (aka Tellurio) per l'opportunità di condividere le mie idee, le mie esperienze e la mia visione intorno all’educazione nel museo contemporaneo. Durante l'intervista, abbiamo esplorato argomenti che mi stanno a cuore e che ritengo siano di grande rilevanza per i professionisti che lavorano nella mediazione culturale nei musei e per coloro che si avvicinano alla professione. Per esempio, abbiamo discusso della necessità di non trascurare il corpo per coinvolgere il pubblico nel vivere esperienze di conoscenza più intense e profonde, dell’importanza dell’educazione estetica, ma anche delle preoccupazioni e delle opportunità degli educatori museali…e molto altro ancora. È stato un piacere poter condividere le mie prospettive su questi argomenti e spero che le mie parole siano in grado di stimolare riflessioni e ispirare nuovi atteggiamenti. Voglio ringraziare calorosamente Alberto Michalette per avermi invitato e per aver creato un ambiente accogliente e stimolante durante l'intervista. La sua passione e la sua curiosità hanno reso l'esperienza ancora più piacevole. Per chiunque sia interessato, il podcast è disponibile su Spotify https://open.spotify.com/episode/4CQHKoz8aUs435nFoa7ki6?si=7Ij7z5TrR7Sj5SyvXLGefg e su YouTube https://youtube.com/playlist?list=PLjosmvpwBNE2Q5_i-NhW5CZM-UbJYSRjN Nell'immagine, Isabel abbraccia la scultura di Henry Moore intitolata 'Mother and Child' al Sainsbury Centre di Norwich, nel Regno Unito (È PERMESSO!)
Questo gesto non solo rappresenta una sfida al tradizionale atteggiamento distante e freddo che talvolta caratterizza l'approccio di fruizione, ma suggerisce anche una prospettiva diversa sulla relazione tra le persone e l'arte stessa. Il gesto di Isabel ci ricorda che l'esperienza dell'arte può essere una fonte di connessione emotiva e personale. Tradizionalmente, nel contesto museale, l'esperienza dell'arte è limitata a un approccio visivo e contemplativo. Si osservano le opere da una certa distanza, cercando di interpretarne il significato e apprezzarne l'estetica. Tuttavia, l'immagine di Isabel dimostra che esiste un modo diverso di coinvolgersi, un modo che va al di là dell'osservazione passiva. L'atto di abbracciare la scultura implica una partecipazione fisica e tattile con l'opera stessa. Questo gesto ci ricorda che l'arte non dovrebbe essere solo uno stimolo intellettuale, ma anche un'esperienza sensoriale più dinamica. Il nostro corpo ha la capacità di percepire in tanti modi diversi che vanno oltre il predominio della vista. Possiamo sentire la texture, percepire le forme e persino sentire le vibrazioni emotive che l'opera trasmette. Questa immagine simbolicamente rappresenta una straordinaria metafora per riflettere sul fatto che l'esperienza dell'arte possa essere più significativa quando possiamo coinvolgere tutto il nostro essere. Ci invita a adottare un atteggiamento meno statico, più aperto e corporeo durante le visite al museo. Durante la prossima visita, proviamo a sentirci liberi di esplorare nuove prospettive e connessioni, superando le barriere convenzionali e lasciando che l'arte diventi un catalizzatore di emozioni, sensazioni e riflessioni. Monumenti Aperti è un'importante iniziativa culturale che coinvolge ogni anno numerosi studenti delle scuole della città, permettendo loro di diventare mediatori e guide per il pubblico che desidera scoprire luoghi del Patrimonio spesso poco conosciuti. L'evento prevede che ogni scuola adotti un monumento o un sito, e per un intero fine settimana gli studenti accompagnano il pubblico alla scoperta di queste testimonianze della storia della città. L’iniziativa riscuote una grande partecipazione e l’entusiasmo dei più giovani che si preparano per comunicare efficacemente con tutti i visitatori. In questo contesto ricco di opportunità educative, ho curato un workshop per supportare i docenti ad affrontare al meglio l’occasione di mediazione culturale insieme ai loro studenti. L’obiettivo è superare la classica visita guidata verso un’esperienza più interattiva e coinvolgente. Questo corso di formazione è dedicato ai docenti che accompagneranno i loro studenti nell'esperienza di Monumenti Aperti.
Insieme abbiamo esplorato diversi approcci comunicativi per vivere la mediazione culturale in modo più attivo e coinvolgente. Durante il nostro incontro, abbiamo avuto l'opportunità di riflettere criticamente sul concetto di mediazione culturale e sulla "visita guidata" come strumento per trasferire conoscenza. Attraverso esplorazioni sensoriali e narrative, abbiamo sperimentato nuove possibilità di scambio per vivere l'esperienza di conoscenza. Ci siamo chiesti:
29, 30 marzo, 5 aprile 2023, grazia a Imago Mundi per l'invito! Il Castello D’Albertis, Museo delle Culture del mondo di Genova, è un museo straordinario in cui è possibile letteralmente fare un viaggio nel tempo. Un luogo incredibile dove muoversi liberamente, non solo tra passato e presente, ma anche tra culture diverse, tra realtà e immaginazione. Una Wunderkammer totale che sollecita in ogni ambiente il senso di scoperta e di stupore. Tutte le sale sono caratterizzate da un‘atmosfera speciale che invita a mettere in gioco diverse modalità di fruizione per immergersi nell’esperienza, superando l’atteggiamento statico e contemplativo, alla ricerca di modalità più dinamiche e sensoriali rispetto ai classici allestimenti caratterizzati da vetrine. In questo museo così curato e coinvolgente, ho avuto l’opportunità di condurre un #workshop per lo staff dei servizi educativi. Insieme al gruppo abbiamo esplorato gli ambienti espositivi sperimentando approcci comunicativi per abitare le sale in modo più partecipe e creativo. Ricercando modalità per vivere i contenuti culturali in modo più personale e significativo rispetto alle classiche visite guidate. Un approccio alla mediazione culturale che mette al centro la sensibilità unica di ciascuna persona e che si arricchisce dal confronto con il gruppo nella condivisione di questa esperienza. Grazie a Solidarietà e Lavoro per l’invito! #educazionemuseale #nuoviocchi #educatorimuseali Per organizzare un workshop, oppure per collaborare nella progettazione educativa del tuo museo usa il form di Contatto e lavoriamo insieme!
Anche nel 2023 si rinnova la mia collaborazione con il Master "Museum Experience Design" di IED Firenze Insieme agli studenti del corso, ci siamo concentrati sulla creazione di esperienze museali che vanno oltre l'approccio divulgativo tradizionale. Prendendo come punto di partenza le mostre attualmente in corso presso il Museo Novecento Firenze abbiamo esplorato insieme metodologie sperimentali per visite guidate e proposte di mediazione innovative. Con questa attitudine ho guidato gli studenti a sperimentare modalità di approccio alle mostre che coinvolgano i corpi e le soggettività di un'ampia fascia di pubblico. Una straordinaria esperienza al museo Novecento Durante la nostra visita abbiamo sperimentato nuovi approcci comunicativi per favorire una relazione più coinvolgente e significativa con l'arte. Attraverso il percorso abbiamo ricercato opportunità per rilanciare lo sguardo, sollecitare la partecipazione attiva e favorire una connessione personale con le opere. Abbiamo vissuto una serie di esperienze creative per superare i codici di comportamento abituali del pubblico nelle sale espositive. Per esempio incentivando una presenza più vivace del corpo per vivere l’incontro con le opere in un'atmosfera più dinamica e immersiva. Abbiamo utilizzato tecniche di storytelling per creare una connessione emotiva e immaginativa con le opere. Dal mio punto di vista ho incontrato un gruppo di persone aperte alla sperimentazione e curiose di utilizzare queste idee in futuro per creare esperienze museali innovative e coinvolgenti per tutti i visitatori. #educazionemuseale #arte #educazione #nuoviocchi Sperimentare un nuovo approccio all'educazione attraverso l'arte è stata l'esperienza che ho vissuto come ospite del Liceo Artistico "Fausto Melotti" di Cantù (CO), dove ho tenuto un corso di aggiornamento per i docenti. In due giornate intense di formazione ho condiviso un approccio comunicativo che mira a trasformare la lezione frontale in un'esperienza di conoscenza più attiva e coinvolgente, basata sulla teoria dell'embodied cognition e sull'educazione dirompente. L'embodied cognition sostiene l'importanza di coinvolgere l'intero corpo nell'esperienza di conoscenza, (non solo il cervello), mentre l'educazione dirompente invita a superare gli schemi tradizionali dell'insegnamento, favorendo un cambio nelle pratiche didattiche per rendere le lezioni più efficaci e coinvolgenti per gli studenti. In questo contesto, ho proposto diverse azioni, esercizi e giochi per vivere l'esperienza dell'arte in modo più attivo, favorendo il pensiero critico e la creatività nei giovani studenti. Inoltre, abbiamo riflettuto sul ruolo dell'arte nell'educazione e su quali siano le sfide educative più importanti del nostro tempo, offrendo ai docenti l'opportunità di sperimentare e innovare il lavoro didattico quotidiano. L'approccio teorico/esperienziale delle due giornate ha rappresentato un invito per i docenti ad abbracciare un nuovo modo di insegnare Storia dell'arte, rendendo l'esperienza più coinvolgente e significativa per i giovani studenti. Ringrazio tutti i partecipanti per aver reso questo workshop un'esperienza stimolante e arricchente, che spero possa contribuire a promuovere una nuova cultura dell'educazione, in cui l'arte e la creatività siano strumenti per sviluppare una maggiore consapevolezza critica. #educazionedirompente #embodiedcognition #arte #educazione #educazionemuseale |
Marco Peristorico dell'arte || arte, musei, educazione. esperienze di partecipazione culturale ![]() Novità: Libro "Sguardi educativi sul museo contemporaneo".
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